Giallo yacht in Corsica, si fa vivo il proprietario: “Spiegherò tutto”

di Angela Oliva

 CALVI (Corsica). Resta il mistero intorno alla vicenda dello yacht trovato semi affondato a largo delle acque della Corsica.

Una cosa è certa però, ed è il fatto che il proprietario dell’imbarcazione Stefano Martelli, 48enne milanese, è vivo, sta bene ed è in Costa Azzura con i due figli e l’ex compagna. L’imprenditore, titolare della System Charter, ha assicurato all’Interpol che prima o poi chiarirà tutto, spiegherà il mi­stero della ‘Lueduevidue’, spiegherà che non c’erano pas­seggeri: “La barca non è mai stata noleggiata, erano ancora in corso lavori di restauro”.

Lo yacht è stato ritrovato venerdì scorso all’imbocco del porto Xavier Colonna, dopo che alcuni diportisti lo avevano notato. L’imbarcazione era stata poi trasportata da un mezzo della gendarmeria francese e i sommozzatori avevano verificato che gli oblò erano aperti e che erano stati portati via gli apparecchi radio. Inoltre la prua era bucata in sette punti dai quali la polizia scientifica ha estratto altrettanti bossoli di arma da fuoco. Nonostante tutto non è ancora chiaro cosa ci sia alla base di questa vicenda, si è parlato di un debito di Martelli pari a 5 mila euro, si è parlato di un conto non saldato da 13 mila euro al­le autorità portuali, ma soprattutto s’è parlato dei modi spic­ci degli ormeggiatori di Calvi, porto in cui lo yacht era giunto lo scorso aprile.

Il nipote del proprietario Alessandro Martelli, commer­cialista milanese, ha raccontato che a Calvi sarebbe dovuta nascere la ba­se della società di noleggio, in realtà mai decollata: “La barca, un Baia 60, era stata acquistata nell’aprile del 2006 al cantiere Gatto di Salerno. Mio zio l’aveva permutata con un’altra imbarcazione – rac­conta il nipote -. Poi ad apri­le il trasferimento a Calvi. La barca valeva sui 280 mila eu­ro, ma erano necessari alcuni lavori. Ho rimesso il man­dato professionale, con la so­cietà non ho mai avuto alcun legame. Per me era solo lavo­ro, lavoro contabile. Non so come mio zio stia gestendo questa vicenda. Io l’ho invitato a rientrare in Ita­lia e a chiarire tutto con la poli­zia. – conclude – L’ultima telefonata ieri mattina in cui mi ha assicurato che prima o poi chiarirà tutto”.

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