Caso Boffo, Feltri: “non chiedo scusa”

di Redazione

Vittorio feltri (foto Internet)ROMA. “Chiedere scusa? a chi e per cosa non capisco”. Vittorio Feltri, direttore del Giornale, non retrocede di un passo nella vicenda delle rivelazioni sul direttore di Avvenire, Dino Boffo.

Intanto difende il documento pubblicato sul suo giornale : “Nonè una velina ma un decreto penale di condanna in cui si accenna a molestie a sfondo anche sessuale”.

A Radio Anch’io su Radiouno spiega: “Ci si è occupati di Boffo perchè in presenza di un atto pubblico, ma prima ancora di verificare quello che fosse accaduto, il Giornale è stato travolto dalle polemiche, mentre Repubblica ha basato tutto sui pettegolezzi, addirittura pubblicando l’intervista del fidanzato della ragazzina di Casoria, che ha successivamente smentito tutto. Chissà perchè quando il “Giornale” si è occupato del portavoce dei vescovi italiani si è usato un altro metro giudizio, che dimostra un doppiopesismo di cui non riusciamo a liberarci. Da questa vicenda traggo un unico insegnamento: che in Italia si può parlare male solo di alcuni ma se si alzano gli altarini di altri si viene sommersi da insulti”.

Inoltre il giornalista bergamasco respinge le accuse di una vendetta e ribadisce che la vita privata di Boffoè importante perché “nonè un cittadino qualsiasi ma il direttore del giornale della Cei, ovvero il portavoce del Vaticano”.

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