BRUXELLES. Nella conferenza stampa per la presentazione del programma politico per il suo secondo mandato, Josè Manuel Barroso replica alle accuse rivolte ai commissari Ue dal premier italiano Silvio Berlusconi.
Qualche giorno fa, infatti, il presiedente del Consiglio aveva lanciato una sorta di ultimatum, affermando: “Si strumentalizzano semplici espressioni di portavoce. È un problema che porterò sul prossimo tavolo del Consiglio dei capi di Stato e di Governo e la mia posizione sarà decisa e precisa e sarà la seguente: non daremo più il nostro voto, bloccando di fatto il funzionamento del Consiglio europeo, ove non si determini che nessun commissario europeo, nessun portavoce di commissario possa intervenire pubblicamente su alcun tema. Deve spettare soltanto al presidente della Commissione e al suo portavoce di intervenire. E chiederò che commissari e portavoce dei commissari che continuino nell’andazzo di tutti questi anni vengano dimissionati in maniera definitiva. Questa è una cosa che non si può accettare, perché si danno alle opposizioni di ogni Paese delle armi di polemiche che invece non esistono”.
Oggi arriva la replica da Bruxelles con il presidente Barroso che si è detto molto fiero del servizio dei portavoce dell’esecutivo europeo sottolineando che gode della sua massima fiducia: “Non ritenengo che ci sia altra istituzione che si metta ogni giorno ad incontrare la stampa per riferire sulle questioni più varie, tecniche o politiche. Farò sempre in modo – ha aggiunto Barroso – di comunicare lealmente con le altre istituzioni europee e con i governi democraticamente eletti dai loro cittadini. La Commissione europea è un’istituzione molto originale e proprio per questo ci sono talvolta persone che non la capiscono. – ha affermato Barroso – L’Eurogoverno ha il diritto-dovere di dare informazione ai cittadini ed è quello che fa tutti i giorni. Ed é quello che i portavoce fanno tutti i giorni”.
