ROMA.L’istruttoria che il governo ha deciso di aprire su Annozero sta provocando un vero e proprio terremoto politico.
“Un atto anomalo, una strategia di intimidazione contro la stampa libera”, afferma il segretario del Pd Dario Franceschini. “Quello a cui stiamo assistendo – aggiunge Franceschini intervistato da Maria Latella su Sky Tg24 – è un attacco al sistema di informazione, un sistema che per metà è coinvolto dal conflitto d’interessi, mentre l’altra metà è costantemente sotto intimidazione. Di fronte a questa offensiva rischiamo una deriva pericolosa alla quale dobbiamo reagire”. Franceschini ha sottolineato come il centrosinistra abbia fatto a suo tempo “un errore gravissimo” nel non approvare una legge sul conflitto d’interessi. Infine, ha auspicato che alla manifestazione per la libertà di stampa del 3 ottobre “ci sia molta gente e di molti colori politici”.
A replicare ilsottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti: “Invece di strillare, Franceschini e i suoi dovrebbero chiedersi cos’è il servizio pubblico, quali sono i suoi limiti e quali le regole. Tutto il resto sono chiacchiere vuote e futili”.
Parlando del servizio pubblico, Franceschini attacca la campagna del Giornale e di Libero che invitano i cittadini a non pagare l’abbonamento Rai, definito “la tassa Santoro”. “Evidentemente non hanno la minima idea di cosa sia il servizio pubblico. – attacca Franceschini – Cosa faranno ancora? Diranno che non si devono pagare le tasse se vince il centrosinistra?”.
Il viceministro allo Sviluppo economico Paolo Romani è concorde: “Non condivido le campagne per non pagare il canone. – dice su Radio Radicale – Credo nel servizio pubblico, proprio in questo periodo stiamo rifacendo il contratto di servizio e credo che sia importante far capire agli italiani che cosa sia esattamente. E anche far loro capire che non possono esserci trasmissioni di questo tipo, che di servizio pubblico non sono”.
Per il responsabile comunicazione del Pd Paolo Gentiloni “l’invito a boicottare il canone Rai non ha precedenti nella lunga storia del conflitto di interessi. È un vero e proprio ricatto da parte dei giornali della destra: o la Rai soffoca le poche voci ancora libere, oppure niente canone. Il pluralismo nel servizio pubblico non è mai stato aggredito come oggi: un’aggressione che va denunciata dai vertici aziendali e su cui il Pd chiede l’immediata convocazione della Commissione parlamentare di vigilanza”.
L’Italia dei Valori sente “puzza di regime”. Lo dice il presidente dei senatori Felice Belisario: “Annozero ha avuto il merito, prima trasmissione in Italia, di parlare di vicende che da mesi fanno il giro di tutte le televisioni del mondo. Ora arriva l’ennesima intimidazione di Berlusconi, palesemente illegittima, che ha incaricato Scajola di convocare i vertici della Rai. Scajola si occupi piuttosto delle aziende in difficoltà visto che non si ricorda un suo solo provvedimento per fronteggiare la crisi. La libertà di stampa e l’indipendenza dei giornalisti sono in pericolo”.
Dall’Udc, Pier Ferdinando Casini invita a “ritrovare tutti il senso della misura e se non vogliamo affossare definitivamente il servizio pubblico consentiamo agli italiani di poter vedere programmi diversi e di ascoltare diverse opinioni politiche e culturali”. Casini definisce “grave il dibattito che si è aperto in queste ore” e “irresponsabile l’evocazione dello sciopero del canone”.
Il ministro allo Sviluppo economico, Claudio Scajola,risponde alle critiche dalle colonne del Giornale di Feltri. Parla di “un’inchiesta dovuta”, dato che Santoro “non ha licenza d’insultare”. “Spetta a me vigilare sulle comunicazioni e ispezionare. – spiega Scajola – Ad Annozero c’è stato un eccesso di scandalismo, la volontà di imbastire processi mediatici basati sul gossip, lasciando intendere notizie di reato che invece non ci sono”.