Messina, si cercano i dispersi. Berlusconi: “Nessuno sarà abbandonato”

di Redazione

 MESSINA. L’ultimo bilancio del nubifragio nel messinese segna 24 vittime, anche se continuano le ricerche per le 39 persone che ancora mancano all’appello.

Tra i morti finora ne sono stati identificati 20. Proseguono anche le operazioni per riattivare i collegamenti. La ferrovia e la Statale 114 Messina-Catania restano bloccate, mentre sono aperte due corsie, una per ogni direzione, dell’autostrada A18.

Il premier Silvio Berlusconi afferma che i villaggi distrutti dal fango non saranno ricostruiti, perché farlo “costa troppo e non è sicuro”, ma gli abitanti che hanno perso tutto avranno una nuova casa completamente arredata e dotata delle più moderne tecnologie, come è stato fatto per i terremotati dell’Aquila.

Berlusconi prevede lo stanziamento di un miliardo di euro per le zone a rischio idrogeologico, mentre annuncia il blocco delle tasse e dei mutui per i cittadini delle zone alluvionate. “Con l’intervento della Regione e del governo si potranno ricostruire i quartieri” dove la comunità di 520 persone che ha avuto danneggiate le case potrà “riformarsi”.”L’esperienza dell’Aquila è unica al mondo e ci dà la possibilità di prevedere che questi quartieri potranno essere realizzati in 4-5 mesi”, aggiunge, ribadendoche “nessun cittadino può ritenere di essere stato abbandonato”. “Abbiamo ereditato la situazione che conosciamo e guarderemo avanti per cercare di operare concretamente e rimuovere i pericoli più gravi”. Berlusconi fa anche una valutazione dell’alluvione e commenta: “Pensando al numero delle vittime, siamo stati molto fortunati perché potevano essere molte di più”.

Ad intervenire nella polemica sul ponte sullo stretto, opera da molti definita inutile, dal momento che esistono priorità come la messa in sicurezza delle aree a rischio idrogeologico, interviene il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Altero Matteoli, secondo cui,questa tragedia non deve fermare il mega-progetto. Commentando le dichiarazioni del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha chiesto sicurezza e non opere faraoniche, Matteoli, nel corso della trasmissione Mattino5 su Canale5, ha affermato: “Non lo so se alludeva al Ponte e non mi permetto di polemizzare con il Capo dello stato”. E sottolinea: “Il ponte si costruisce attraverso il project financing, lo costruiscono i privati, i soldi non si possono dirottare sul territorio, quindi il ponte si farà. Inoltre i primi lavori sono opere collaterali che se si fossero già fatte avrebbero consentito di ridurre gli effetti del disastro. Si tratta di 1,3 miliardi per migliorie al territorio in Calabria e Sicilia”. “Vedendo le case costruite addirittura dentro il greto del fiume, qualche riflessione la dobbiamo fare. Questo però non è un male non solo siciliano, si è costruito su fiumi in tutta Italia”. Quindi, secondo Matteoli,”sta al buon senso dei tecnici comunali quando rilasciano licenze, sta ai comuni quando ci sono sentenze di abbattimento di eseguirle”.

Intanto, la Procura di Messina, che dopo l’alluvione di giovedì scorso ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo e disastro colposo, sarebbe orientata a concentrare le indagini a partire dal2007. Il 25 ottobre di quell’anno, infatti, si verificò un’altra alluvione nelle zone ora colpite dal disastro che in quel caso non provocò vittime ma danni ingenti. I magistrati cercheranno di stabilire se da quel momento la pubblica amministrazione abbia provveduto a realizzare opere per mettere in sicurezza quei territori. Ma non è escluso che l’indagine possa anche prendere in considerazione periodi precedenti. La Procura, in realtà, dopo l’alluvione del 2007, aveva già aperto un’inchiesta.

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