LODI.Gianpiero Fiorani, ex amministratore delegato di Bpi, è stato condannato dal Tribunale di Lodi a tre anni e sei mesi di carcere per falso il bilancio.
Assolti, invece,con formula piena Giovanni Vismara, ex direttore del settore corporate management dell’istituto di credito, Giorgio Olmo, ex vicepresidente della banca, e Aldino Quartieri, ex sindaco dell’istituto di credito. Si tratta della prima sentenza emessa da un Tribunale nei confronti di Fiorani.
Secondo l’accusa, nei bilanci 2003-2004 dell’allora ex Bpelle non sarebbero state indicate una serie di operazioni, nascondendo così le perdite (intorno a oltre 200 milioni di euro) e facendo, tra l’altro, figurare una solidità patrimoniale che in realtà la banca non aveva. Lo scopo sarebbe stato quello di “perseguire una strategia di sviluppo del gruppo creditizio ingiusta e illegittima” per consentire anche “di portare a termine importanti operazioni di espansione quali l’acquisizione” di Antonveneta.
Il collegio, presieduto da Adriana Garramone, ha condannato Fiorani al doppio della pena richiesta dalla Procura. Infatti, il pm aveva chiesto 1 anno e 8 mesi per l’ex amministratore delegato e 1 anno e 6 mesi per Vismara, mentre per Quartieri e Olmo l’assoluzione.
“È una sentenza esemplare e punitiva nei confronti di una sola persona”, ha affermato l’avvocato Cesare Cicorella, uno dei difensori di Fiorani, annunciando ricorso in appello. “Inoltre come poteva fare tutto da solo? Non posso credere che in un paese civile il reato di falso in bilancio relativo a una banca, con tutti i filtri e i controlli che ci sono, possa essere stato commesso da un amministratore delegato da solo”. Soddisfatto invece l’avvocato Paolo Grasso, legale di Quartieri: “Ho sempre avuto fiducia in questo Tribunale che, alla luce delle prove emerse in dibattimento, ha riconosciuto la piena estraneità del mio assistito”.