Processo Dell’Utri, Pg Gatto: “D’Agostino raccomandato dalla mafia”

di Angela Oliva

Gaetano D'AgostinoMILANO. Nell’ambito del processo al senatore del Pdl Marcello Dell’Utri si aprono nuovi scenari che hanno a che fare con il mondo del calcio.

Secondo il procuratore generale Antonino Gatto, nel 1992, il padre del calciatore dell’Udinese Gaetano D’Agostino si sarebbe rivolto ai boss mafiosi Filippo e Giuseppe Graviano per concretizzare con un contratto l’interessamento del Milan per la giovane promessa del calcio.

I fratelli Graviano si riferirono al senatore Dell’Utri, fatto confermato anche dal responsabile del settore giovanile del Milan, Francesco Zagatti che lo ha confermato nella sua deposizione in primo grado del processo. “Un primo interessamento del senatore per far entrare il ragazzino nelle giovanili del Milan – ha detto il pg Gatto – c’era stato già nel 1992, come dimostrato anche dagli appunti nell’agenda di Dell’Utri. Il padre di D’Agostino avrebbe parlato con Carmelo Barone, un commerciante di Brancaccio, che poi avrebbe segnalato Gaetano a Dell’Utri”.

L’affare D’Agostino non andò in porto poiché il giovane calciatore non aveva compiuto ancora 14 anni e la famiglia non era disposta al trasferimento a Milano. Nel 1994 Giuseppe D’Agostino, padre dell’attuale calciatore della Nazionale, finì in carcere per droga ma negò di aver avuto contatti con Marcello Dell’Utri poiché, come ha spiegato il pg Gatto, “tutti dovevano coprire il senatore Dell’Utri”.

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