ROMA.Oltre 10 mila seggi sparsi in tutta Italia, dove si vota dalle 7 alle 20. Il popolo del Partito democratico sceglie il proprio leadere stavolta, probabilmente, si tratta di “vere” primarierispetto alle precedenti edizioni, quando le vittorie di Romano Prodi e Walter Veltroni erano sicure.
Anche in questo caso c’è un favorito: Pierluigi Bersani, risultato il più votato alle convenzioni territoriali. Ma i suoi due sfidanti, Dario Franceschini, segretario uscente, e Ignazio Marino, il cosiddetto “outsider”, non demordono e sperano in un’alta partecipazione al voto per ribaltare un esito che a molti sembra abbastanza scontato.
Proprio il chirurgo-senatore Marino potrebbe diventare ago della bilancia tra il segretario uscente e l’ex ministro se si andasse a un ballottaggio, ovvero se nessuno dei candidati alla segreteria dovesse superare il 50%. In quel caso l’elezione del segretario sarebbe affidata alla platea dell’Assemblea nazionale, composta dagli eletti alle primarie nelle liste collegate ai candidati.
Per chi non sa dove sia il suo seggio, basterà collegarsi al sito internet del partito (clicca qui) o telefonare al numero verde 848.88.88.00.
La prima volta delle primarie nel centrosinistrafu il 16 ottobre del 2005, le primarie dellUnione, che videro una partecipazione di più di 4 milioni di elettori. Si trattava di primarie di coalizione e servirono ad indicare in Romano Prodi il candidato premier del centrosinistra alle politiche del 2006. Poi quelle che hanno incoronato Walter Veltroni leader del Pd appena nato, era il 14 ottobre 2007, e a votare furono in 3 milioni e mezzo.