AVERSA. Un incidente alla prime ore del mattino lungo viale Kennedy ha nuovamente acceso la polemica sulla messa in sicurezza della Variante.
“Nella mattinata di ieri – spiega il comandante dei caschi bianchi Stefano Guarino – i miei uomini hanno rinvenuto su viale Kennedy una ‘Mini’ abbandonata i cui airbag risultavano scoppiati. L’auto, poi, nel pomeriggio, è stata restituita alla proprietaria, una persona di Sant’Antimo”. Molto probabilmente è stata l’alta velocità la causa dell’incidente avvenuto nella notte tra lunedì e martedì nel quale è rimasta coinvolta una ‘Mini’ di colore azzurro che ha fermato la sua corsa contro lo spartitraffico, lo stesso che, più volte, nei giorni scorsi è stato obiettivo di numerose polemiche. In seguito all’incidente anche le recinzioni del cantiere per la messa i sicurezza dell’area, per altro ancora aperto, sono rimaste danneggiate. Nella giornata di ieri, inoltre, alcuni residenti di via Achille Grandi e via Corridoni hanno presentato una petizione al sindaco Domenico Ciaramella, all’assessore alla viabilità Gino Della Valle ed al comandante dei vigili urbani Stefano Guarino, chiedendo “l’immediata rimozione dello spartitraffico”. “Per gli abitanti – si legge nella lettera – è difficoltoso accedere alle proprie abitazioni e se prima vivere in prossimità della variante era difficile ora è pressoché impossibile”. 53 sono i firmatari di questa nuova protesta che giunge al Palazzo di città in cui, ancora una volta, si chiede che “siano fermati i lavori ed abbattuto lo spartitraffico” ed inoltre si propone per la messa in sicurezza della strada “l’installazione di autovelox o di dossi artificiali”. La richiesta degli abitanti di via Grandi e Corridoni segue quella dei giorni scorsi di altri residenti e commercianti della Variante, seguiti dall’avvocato Pirolotti, che hanno chiesto aiuto al difensore civico “per ottenere la documentazione tecnica ed economica del procedimento afferente la messa in sicurezza della Variante con riferimento al piano regolatore generale vigente; i criteri che hanno indotto i progettisti a privilegiare nelle loro scelte i tratti interessati e a trascurare gli altri, visto che