Caso Cucchi, supertestimone: “Stefano picchiato dalla penitenziaria”

di Angela Oliva

Stefano CucchiROMA. Interrogato dal pm Maria Francesca Loy, il super testimone del caso Cucchi ha rivelato nuove importanti notizie.

Il cittadino del Gambia S.Y. ha infatti affermato che a picchiare Stefano Cucchi sarebbero state tre persone ma che non erano carabinieri. L’uomo, che attualmente è ricoverato in una struttura per tossicodipendenti, divise la cella con il 31enne romano e ha dichiarato di aver visto dallo spioncino che tre uomini picchiavano il giovane.

“Era magro, la faccia carina, il cappuccio in testa. Lui dire me – afferma il gambiano – se ho droga, io dire ’no, non ce l’ho’, e lui dire ’io ce l’ho dentro. L’hanno aggredito, gli hanno dato un calcio… carabinieri”. Il pm Maria Francesca Loy gli ha chiesto se siano stati i militari dell’Arma, e lui ha replicato deciso: “No, gli accompagnatori”.

Tale dichiarazione fa pensare che a picchiare a morte Stefano Cucchi sono stati gliagenti della polizia penitenziaria. Il gambiano, che sarà ascoltato anche nell’incidente probatorio di sabato 21 novembre, ha raccontato al pm: “Dalla piccola finestra ho visto che lo stavano picchiando e lui è caduto per terra. L’hanno messo in cella, è venuto uno di quelli, era gentile, gli ha dato una sigaretta. Lo stavano portando dalla cella, circa 20 minuti prima di andare dal giudice, lui era andato in bagno. Quando l’hanno accompagnato, mentre lo accompagnavano le guardie, gli hanno menato. Perdeva poco sangue dalla gamba, non ricordo se destra o sinistra, mi diceva sempre che si sentiva male. ‘Mi hanno menato questi stronzi’ diceva. Aveva dolore fino alla punta del piede”.

Questo il racconto del detenuto compagno di cella che sarà preso in esame dagli inquirenti nell’ambito del processo per la morte di Stefano Cucchi per la quale sono stati indagati per omicidio preterintenzionale tre agenti e di omicidio colposo tre medici dell’ospedale “Sandro Pertini”.

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