Fini: “Chi ritiene diversi gli stranieri è uno stronzo”

di Redazione

Gianfranco FiniROMA. Una parolaccia “giustificata” quella usata dal presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha definito “stronzo” chi dice che gli stranieri sono diversi.

Incontrando un gruppo di ragazzi di origine straniera tra gli 8 e i 19 anni al centro “Semina”, che ospita l’associazione “Nessun luogo è lontano”, Fini si è rivolto ai giovani chiedendogli se qualcuno gli fa pesare il fatto di non essere italiani: “C’è qualche stronzo che dice qualche parola di troppo? – ha detto – Se qualcuno pensa che siete diversi, qualche parolaccia se la merita. Voi la pensate e io la dico”.

Secondo Fini anche i titoli dei giornali che criminalizzano le etnie riferendo i fatti di cronaca sono “sbagliati”. “Titolare che un rumeno o un eritreo hanno compiuto uno scippo – ha detto Fini – è un modo scorretto, superficiale e impreciso di informare. La stampa sbaglia. Sarebbe bello se l’informazione non titolasse con riferimenti etnici, perché altrimenti si forma nei cittadini la convinzione che ci sia un’equazione tra lo straniero e il delinquente. Uno scippatore è uno scippatore e basta, uomini e donne sono tutti uguali”. “Uguali sì – ha poi commentato Calderoli – lo sono tutti gli uomini quando nascono ma l’integrazione e l’accoglienza prevedono non delle belle frasi ma degli atti concreti e molta intelligenza nel sapere costruire”.

Le domande dei ragazzi di Torpignattara stamattina erano state precise, curiose, numerose. E Gianfranco Fini ha dovuto rispondere a proposito di quanti sono scettici sui tempi più brevi per la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia. “Si convinceranno – ha detto – perché quelli che vengono qui saranno sempre di più e quindi bisogna ragionare e riflettere”. Incalzante un ragazzino gli aveva chiesto: “Ma come farà a convincere quelli di destra?”. Fini: “Bella domanda. Bisogna convincere sia quelli di destra che quelli di sinistra. Se parlano di voi da un bel salotto non si convinceranno mai. Se non vengono qui non possono capire. Ma siate certi che saranno loro in torto e non certamente voi”.

Il presidente della Camera aveva anche ribadito il suo no alla sentenza della Corte di Giustizia dei diritti dell’uomo di Strasburgo contro i crocifissi in classe, sostenendo: “Non danno fastidio a nessuno” e per rafforzare la sua convinzione ha chiesto ai ragazzini, molti dei quali di religione musulmana, se fossero in qualche modo infastiditi dalla presenza della croce nell’aula. Al coro di “no”, Fini ha commentato: “Benissimo, perfetto, mi date conferma di tante cose”.

CALDEROLI: “STRONZO ANCHE CHI ILLUDE GLI IMMIGRATI”. A commentare l’uscita del numero due del Pdl è il leghista Roberto Calderoli, che, interpellato dall’Ansa, afferma: “Fini ha perfettamente ragione a dire che è stronzo chi dice che lo straniero è diverso. Ma è altrettanto stronzo chi illude gli immigrati”. “E’ infatti una stronzata, per usare il linguaggio di Fini – spiega il ministro della Semplificazione – illudere gli extracomunitari che il nostro è il Paese di ‘Bengodi’ e che c’è lavoro per tutti, visto che il lavoro manca in primo luogo ai nostri cittadini. Fare questo è pura demagogia e allora si spalancano le porte a migliaia di persone destinate a finire nella rete delle illegalità, della criminalità o dello sfruttamento”. “E non è dando il voto – aggiunge Calderoli – che si risolvono i problemi dell’integrazione”. “Uguali sì – conclude l’esponente del Carroccio – lo sono tutti gli uomini quando nascono, ma l’ integrazione e l’ accoglienza prevedono non delle belle frasi ma degli atti concreti e molta intelligenza nel sapere costruire. E, per finire, l’uguaglianza d’origine prevede che ci sia anche un cammino di civiltà condivisa, senza la quale si crea solo lo scontro tra popoli e tra culture”.

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