Schulz: “Nomina D’Alema ostacolata da Berlusconi”. Centrodestra: “Bugiardo”

di Redazione

Martin SchulzROMA. “Se D’Alema non è diventato ministro degli Esteri europeo la colpa è di Berlusconi”.

A sostenerlo è il capogruppo dei socialisti europei, il tedesco Martin Schulz, in un’intervista a Repubblica, scatenando le ire del centrodestra italiano.

Secondo Schulz (colui che Berlusconi definì ‘Kapò’), prima della britannica Catherine Ashton, era D’Alema il candidato ufficiale dei socialisti europei, ma il Cavaliere, oltre a non sostenere l’esponente del Pd, avrebbe addirittura chiesto ad alcuni capi di governo conservatori di fare di tutto per affossarne la nomina.

“E’ davvero fuori dal mondo – sbotta il sottosegretario Paolo Bonaiuti, portavoce di Berlusconi e del governo – che l’onorevole Schulz tenti di addossare al governo italiano la responsabilità della mancata nomina di D’Alema quando invece tutti, compreso Schulz, sanno bene che la scelta è stata determinata dal Partito socialista europeo”.Per il ministro degli Esteri, Franco Frattini, è invece proprio Schulz “il vero autore del fallimento di D’Alema: le sue sono bugie e tutta l’Europa lo sa”. Ancora più duro il presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri: “Schulz non ha ritegno, le faide interne al suo partito e lui stesso sono state le cause uniche della bocciatura di D’Alema. Si vergogni di quello che dice e la smetta di nascondere il dramma che sta vivendo la sinistra europea accusando chi in questa vicenda ha agito con lealtà. Le istituzioni italiane hanno sostenuto la candidatura di D’Alema e anche chi aveva qualche dubbio ha condiviso questa scelta, pur nella certezza che a parti rovesciate non si sarebbe fatto lo stesso”.”Non condivido molte delle posizioni dell’onorevole D’Alema – aggiunge il capogruppo alla Camera del Pdl Fabrizio Cicchitto ma tra i possibili candidati alla carica di Alto rappresentante della politica estera dell’Ue il suo nome era certamente il più qualificato e per questo il governo italiano ha fatto tutto il possibile per conseguire la sua nomina. Non altrettanto hanno fatto i socialisti europei”.

Anche dall’opposizione arrivano critiche. Emma Bonino ritiene che “all’interno della famiglia socialista, per varie ragioni, la decisione è stata presa da Gordon Brown e da Zapatero. E’ inutile, quindi, che Schulz dica che non è così, la candidatura di D’Alema è stata affossata dal Pse”.

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