Marrazzo, 60mila file nel pc di Brenda

di Angela Oliva

Brenda e NatalieROMA. Sono ancora in corso le indagini dei tecnici informatici sul computer di Brenda, la trans trovata carbonizzata lo scorso 20 novembre.

Sarebbero almeno 60mila i file, tra visibili e cancellati, presenti sul pc della brasiliana ma, al momento, i consulenti hanno recuperato solo il 16% del contenuto. Al momento del sopralluogo nel bilocale di Brenda, gli inquirenti hanno ritrovato il computer sotto l’acqua corrente nel lavandino. Tale gesto può aprire due strade diverse: o il computer è stato posizionato lì per salvarlo dalle fiamme che hanno distrutto l’appartamento o, al contrario, l’acqua corrente avrebbe potuto danneggiare l’hard disk e tutto il suo contenuto.

Intanto gli investigatori hanno effettuato un nuovo sopralluogo nel bilocale di via due Ponti alla ricerca di ulteriori elemento che possano chiarire le cause della morte di Brenda. Inoltre nei prossimi giorni, un’altra trans China, amica di Brenda, potrebbe essere chiamata nuovamente a deporre in Procura per aver dichiarato, durante la puntata di “Porta a porta”, che l’ex governatore della Regione Lazio Piero Marrazzo avrebbe consegnato 30mila euro a Brenda.

Sempre nella trasmissione di Bruno Vespa è stata ospite anche Natalie, transessuale che afferma di aver avuto una relazione di otto anni con Piero Marrazzo. Natalie ha raccontato la sua versione dei fatti affermando di aver conosciuto l’ex Governatore della regione Lazio in un negozio di scarpe e che da lì è nata un rapporto stretto. Natalie ha ricostruito anche la vicenda di Brenda e Michelle, affermando: “Le aveva conosciute a marzo scorso e loro gli avevano fatto delle foto che Marrazzo aveva chiesto di cancellare, ma non per trentamila euro. I trans tendono a esagerare e Piero non sapeva del ricatto perché riteneva che le foto fossero state cancellate, anche se non ne aveva la assoluta certezza”.

Infine il trans ricostruisce quella sera del 3 luglio, quando, durante un suo incontro con Marrazzo, c’è stato un blitz dei carabinieri che hanno girato il famoso video: “All’inizio ci sono io che apro la porta e dico di essere impegnata, poi vengo buttata su un divano e portata sul balcone. Per quanto riguarda la droga sul piatto con il tesserino che si vede nel filmato, sono certa si tratti di un montaggio. All’inizio si vede solo il tavolino con i soldi. Non ho messo io la cocaina lì, tanto è vero che Marrazzo se ne è reso conto solo quando i carabinieri se ne sono andati”.

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