ROMA. E’ isolato dalla comunità internazionale e sospettato di brogli nelle elezioni, ma, per il premier italiano Silvio Berlusconi, il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko è “amato dal suo popolo”, anche in virtù dei”risultati elettorali che sono sotto gli occhi di tutti”.
Delle parole che hanno innescato vive proteste in Italia, soprattutto da chi ritiene Lukashenko un “dittatore”, o anche “l’ultimo dittatore europeo” come lo definì la passata amministrazione americana targata Bush. Ma a creare tensioni era stata già la semplice visita di Berlusconi, primo leader occidentale da almeno dodici anni a questa parte che mette piede in Bielorussia.
DONATI FASCICOLI DEL KGB. Il presidentedell’ex repubblica sovieticaha anche aperto gli archivi del Kgb al premier italiano: parlando di un regalo degno degli “amici importanti”, Lukashenko ha consegnato pubblicamente al Cavaliere fascicoli che vengono direttamente dagli archivi degli ex servizi segreti russi e bielorussi. Un privilegio tributato a Berlusconi che permetterà di stabilire “le sorti dei cittadini italiani prigionieri durante la seconda guerra mondiale in Russia e in Bielorussia”. I fascicoli consegnati al premier riguardano, infatti,le informazioni sugli scomparsi in Bielorussia durante la Seconda Guerra Mondiale e su quelli rimasti vittime delle “persecuzioni nellUnione sovietica degli anni 30”, ha spiegato Lukashenko. Un dono del quale Berlusconi si è detto “commosso”. “Queste carte – ha detto il leader italiano – sono un omaggio veramente imprevisto. Approfondiremo tutte le notizie di questi documenti e posso interpretare il sentimento delle famiglie italiane nel rivolgerle un ringraziamento cordialissimo. Lukashenko durante la conferenza stampa ha spiegato che si tratta di una “documentazione mai prima trasmessa all’Italia”. “Questo – ha aggiunto – è solo una parte del materiale che abbiamo a nostra disposizione. Se l’Italia è interessata a approfondire l’argomento noi forniremo altri documenti”.
ADOZIONI INTERNAZIONALI. Inoltre, Lukashenko ha anche ringraziato l’Italia per l’accoglienza data ai bambini di Chernobyl e ha fatto sapere di aver avuto “garanzie dal governo italiano e dalla Santa sede” sul tema delle adozioni internazionali. Berlusconi dal canto suo ha ringraziato la Bielorussia perché si sta adoperando per il “completamento di questi sogni d’amore”.
LE POLEMICHE. Tornando alle polemiche sorte in Italia, il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini si è dichiarato “sbigottito” per gli elogi a Lukashenko, chiedendo al premier di riferire in aula sulla visita a Minsk e sulla politica estera del governo. Secondo Piero Fassino del Pd, con la visita in Bielorussia Berlusconi mostra “ancora una volta una sconcertante manifestazione di superficialità e di non conoscenza dello scenario internazionale, che rischia di confermare l’immagine di una politica estera italiana oscillante e confusa”. La leader radicale Emma Bonino parla di “viaggio misterioso”. “A me – afferma a Radio Radicale la vicepresidente del Senato – sembrano abbastanza misteriose tutte queste trasferte all’estero del nostro presidente del Consiglio”. Replica il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti: “Ma quale giallo internazionale si inventa la senatrice Bonino? Si consoli, non c’entra niente Agatha Christie”.