ROMA.Ilpresidente della Camera, Gianfranco Fini, durante un dibattito sui temi dell’immigrazione a Roma, interviene sulla questione del “processo breve”, ritenendo “inammissibile” l’esclusione dall’elenco dei reati in materia di immigrazione.
“Sarebbe diverso – spiega il numero uno di Montecitorio – se si parlasse di ‘delitti in materia di immigrazione’, perché sarebbe tutt’altra cosa”. Fini si chiede: “E’ stata una svista? Ne prendo atto. Non è stata una svista? Allora auspico che accada ciò che è accaduto in un altro momento”, ricordando la “sollevazione parlamentare” contro la norma sui medici-spia.
E sulle polemiche sollevate dalla Lega Nord per “difendere le tradizioni”,il co-fondatore del Pdl ironizza: “E’ bello che si difendano le tradizioni, il crocifisso e il presepe ma chi guarda il presepe vede che è pieno di extracomunitari”.
Non commenta, invece, lattacco della Lega al cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi dopo la sua omeliacritica versola giunta Moratti e le istituzioni sui recenti sgomberi di campi rom. Tuttavia, Fini, risponde indirettamente sottolineando che “lidentità non è una fortezza sotto assedio, la nostra identità non preclusiva”, e il fatto che le radici dellEuropa siano giudaico cristiane “non significa che oggi in Ue non ci siano altre identità”.