Crac Parmalat, ritrovate in casa Tanzi 16 opere

di Emma Zampella

Calisto tanziPARMA. Continuano a sorprendere le perquisizioni in casa Tanzi, in cui sono state ritrovate opere di inestimabile valore.

Si è conclusa infatti con un grosso bottino l’operazione di perquisizione condotta dagli uomini della Guardia di Finanza in casa dell’ex patron Parmalat, Calisto Tanzi. 12 tele e 4 opere sono state ritrovate in alcune abitazioni di Parma e provincia, anche nella disponibilità di persone vicine alla famiglia indagata. Tra i ritrovamenti ci sarebbero2 tele di Boccioni, una di Segantini, un Kandinsky e uno Chagall, opere considerate “interessanti”, per il loro valoredalla Procura di Parma. Un patrimonio che sarebbe stato coltivato nel corso degli anni, grazie alla conduzione dell’azienda Parmalat, finita in bancarotta fraudolenta nel 2003 a causa di un ammontare di debiti pari a 14 miliardi di euro.

La passione artistica del magnate della nota azienda italiana, con ricavi anche sul mercato europeo, non si sarebbe placata col passare degli anni: nelle abitazioni della famiglia, disseminate sul territorio emiliano, sarebbero state ritrovate, dall’inizio delle indagini, circa 4mila opere sequestrate al mercante d’arte Paolo del Bosco, consulente di Tanzi, finito sotto indagine per ricettazione e riciclaggio a Rovereto. “L’idea è che girassero molti quadri appartenenti alla famiglia Tanzi. Si è rotto un mattone nella diga del silenzio e sono venute fuori informazioni che ci hanno consentito di recuperare una parte dei dipinti che erano di proprietà del cavaliere”, ha spiegato in una conferenza stampa il procuratore dellaRepubblica, Gerardo Laguardia.

Dalle indagini sarebbe emerso che la famiglia abbia disseminato, cercando di venderle, altre opere sottratte al fallimento di 6 anni fa. E a chi chiede come queste opere non siano mai state ravvisate prima, gli uomini delle fiamme gialle rispondono: “Dopo il 2003 e il 2004 la guardia di finanza non ha eseguito nessuna perquisizione. All’epoca furono sequestrati tutti i dipinti e i beni di valore trovati nell’abitazione che in seguito furono dissequestrati perché Tanzi riuscì a dimostrare che quei beni appartenevano alla moglie”.

Al momento, però, gli inquirenti non sono in grado di stabilire con certezza a quanto ammonti il valore del patrimonio della famiglia Tanzi. Il processo cominciato nel 2008 vede tra i 25 imputati per bancarotta fraudolenta e associazione a delinquere anche lo stesso Tanzi condannato in primo grado a Milano a 10 anni per aggiotaggio, nell’ambito dell’inchiesta sul crac Parmalat che ha trascinato nel baratro oltre 100mila risparmiatori che avevano sottoscritto obbligazioni del gruppo.

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