Finanziaria approvata al Senato senza la fiducia

di Redazione

Giulio TremontiROMA.Il Senato dà il via libera definitivo alla Finanziaria, approvata con 158 voti favorevoli, 117 contrari e 4 astenuti. Il Bilancio è stato invece approvato con 157 voti a favore, 120 contrari e 4 astenuti.

Dopo un iniziale varo da parte del Governo in versione “light” ed un primo passaggio a Palazzo Madama condizionato dall’incertezza dei fondi derivanti dallo scudo fiscale, la manovra è lievitata alla Camera fino a 11,139 miliardi in termini di indebitamento netto, attraverso una serie di misure volute dall’Esecutivo e introdotte con un emendamento del relatore.

Nel ddl sono confluiti: la Banca del Sud, grazie al pressing del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il codice delle autonomie, “sponsorizzato” dalla Lega Nord, il patto per la salute e il rinvio del versamento degli acconti Irpef di novembre, che slittano a giugno del prossimo anno. Quest’ultimo viene finanziato, a tempo determinato, con il gettito in arrivo dallo scudo fiscale, pari a 3,716 miliardi di euro, che poi, una volta rientrati gli acconti, andrà a coprire le misure contenute nella finanziaria. Dal Tfr inoptato, che l’Inps consegnerà allo Stato, arrivano altri 3,1 miliardi.

Anche quest’anno è stato impossibile evitare i microinterventi, dalle risorse destinate all’acquisto di defibrillatori a fondi per il sostegno dei prodotti stagionati. Ma questa è stata l’ultima occasione per l’assalto alla diligenza. La finanziaria, nata nel 1978, viene infatti messa definitivamente in soffitta, e sostituita dalla “Legge di Stabilità”.

Le risorse della manovra, sempre in termini di indebitamento netto, arrivano da maggiori entrate per 4,5 miliardi e 6,6 miliardi di minori spese. Gli ultimi dati, del servizio bilancio del Senato, mostrano che sul fronte delle uscite le maggiori spese ammontano a 9,9 miliardi di euro e le minori entrate a 1,2 miliardi.

Il presidente del Senato Renato Schifani ha espresso la propria soddisfazione per la mancata apposizione della fiducia sulla Finanziaria e sul Bilancio dello Stato. “Questo fatto – ha detto Schifani in Aula, poco prima del voto conclusivo – ha consentito la libera discussione e il libero confronto fra le parti politiche. Tutto ciò fa onore alla centralità del Parlamento”.

“Più che una finanziaria light questa è una finanziaria vuota che non risolve i problemi delle famiglie e delle imprese, che lascia i precari al proprio destino e che non garantisce alcuno sviluppo”, ha detto il presidente dei senatori dell’Italia dei Valori, Felice Belisario, per il quale “siamo ancora in piena crisi economica ma questo governo sembra non accorgersene e pensa solo ad affrancare Berlusconi dai suoi processi”.

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