Di Pietro scrive a Gesù Bambino: “Liberaci politicamente”

di Emma Zampella

Antonio_ Di PietroROMA. Anche Antonio Di Pietro ha scritto la sua letterina aGesù Bambinoe gli ha chiesto un nuovo capo di Governo.

La missiva, pubblicata sul blog del leader dell’Idv, fa un chiaro riferimento al premier, Silvio Berlusconi, definito come quel “diavolo” che cerca di utilizzare le istituzioni solo per farsi gli affari suoi, tentando di modificare la carta costituzionale, dove non è previsto che il Cavaliere non sia processato. “Però lui questo lo chiama dialogo. – scrive Di Pietro – E, come tu sai, caro Gesù Bambino, capita spesso che qualcuno abbocchi e dica: ‘Vabbé andiamo a dialogare. Te lo immagini? Ricordi la storia di cappuccetto rosso? Avrebbe mai potuto dialogare con il lupo cattivo. Ecco la preghiera che ti faccio, caro Gesù Bambino: l’anno prossimo mettici in condizione di liberarci politicamente, attraverso l’esercizio democratico del voto, di questo diavolo al governo. Soprattutto mettici in condizione di far comprendere ai cittadini italiani che non devono cadere nel trabocchetto dando il loro voto di fiducia a persone che fanno credere di fare il loro interesse, ma che in realtà fanno solo gli interessi propri.

Il punto fondamentale di cui si argomenta è sempre lo stesso: dialogo e riforme. E la lettera arriva dopo l’incontro di Berlusconi con il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, con il quale si vorrebbe definire l’agenda delle riforme da attuare. Ma se l’opposizione vuole dialogare con la maggioranza, il Pdl fa sapere di essere pronto al confronto: “Siamo una maggioranza ed un governo moderati. – ha detto il portavoce del premierPaolo BonaiutiSe la sinistra è pronta stavolta, se sono rose fioriranno…”.

Sulla questione delle riforme si è pronunciato anche il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che spera che “l’apertura del presidente del Consiglio induca a una maggiore unità anche nell’opposizione. Il problema è un po’ dentro la casa del Pd. Ho visto questa reazione negativa di Franceschini, che dice non bisogna fare le riforme e la reprimenda contro i dalemiani. Spero che Bersani riesca a convincere e che la linea del partito sia quella delle riforme. Noi ci stiamo, credo che sia il momento e, probabilmente, sono più le cose che in sostanza ci uniscono, che non quelle che ci dividono, se guardiamo ai punti della bozza Violante”. Secondo quest’ultimo in merito alle riforme occorre lavorare con determinazione senza tenere alte le aspettative.

E anche Renato Schifani ha fatto la sua richiesta di Natale, volendo trovare come sotto l’albero “una politica meno chiassosa, meno litigiosa, più rispettosa delle idee altrui, una politica dell’ascolto. Una politica della sensibilità ad ascoltare chi non la pensa come te e vederlo non come un nemico da abbattere ma soltanto come un avversario”. Secondo il presidente del Senato, il dialogo tra maggioranza e opposizione è realizzabile solo se si spiegano agli italiani le proprie idee, i propri progetti senza litigare. Il litigio non è utile all’Italia perché non spiega ciò che si intende fare.

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