Rosarno, scontri tra immigrati e cittadini: due africani gambizzati

di Angela Oliva

scontri tra immigrati e forze dell'ordineROSARNO. Si è scatenata guerriglia urbana per le strade del paese calabrese dopo la rivolta del gruppo di immigrati di giovedì sera.

Due immigrati in serata sono stati gambizzati da ignoti. La sparatoria è avvenuta nel pomeriggio, nei pressi della fabbrica Rognetta, ricovero abituale degli extracomunitari, tra Rosarno e Laureana di Borrello. I due sono stati colpiti da fucili a pallini e sono stati portati all’ospedale di Polistena, ma le loro condizioni non sono gravi.

Da questa mattina sono almeno duemila i manifestanti che hanno attraversato le strade del paese provocando panico tra gli abitanti di Rosarno. Il gruppo di immigrati, armato con spranghe e bastoni, ha attuato due blocchi stradali, uno a nord e uno a sud dell’abitato di Rosarno, sulla statale 18, impedendo alle auto di transitare, mentre un’altra delegazione ha manifestato sotto le sede del municipio per incontrare il commissario prefettizio Domenico Bagnato e chiedere una maggiore vigilanza e l’arresto degli aggressori che ieri hanno scatenato la feroce protesta. Lo stesso commissario prefettizio ha assicurato un suo intervento e una maggiore vigilanza da parte delle forze dell’ordine della struttura che ospita gli immigrati.

Bagnato ha poi ricevuto la rappresentanza dei cittadini di Rosarno che avevano raggiunto la piazza del municipio in seguito alle proteste degli immigrati. I cittadini hanno chiesto al commissario l’immediato allontanamento degli immigrati presenti nella cittadina della Piana di Gioia Tauro. “La situazione è grave e pesante. – ha affermato il commissario prefettizio Domenico Bagnato – Ho parlato con i migranti e ho detto loro che faremo tutto il possibile per proteggerli. Ma ho anche specificato che non devono confondere l’attacco da parte di singoli con l’atteggiamento di tutta la cittadinanza. Un nuovo incidente potrebbe innescare nuove tensioni. Sono preoccupato per la reazione violenta degli immigrati, che vengono sfruttati con l’alibi che la crisi dell’agricoltura non permette di utilizzare manodopera regolare”.

“Il problema degli immigrati è collegato a quello della ‘ndrangheta”

, a sostenerlo è don Pino Demasi, vicario generale della diocesi di Oppido-Palmi e referente in Calabria dell’associazione antimafia Libera di don Ciotti, che è intervenuto sulla questione precisando i motivi della protesta: “C’è uno sfruttamento pilotato da parte della criminalità e questo a causa dell’assenza dello Stato, che deve tornare a intervenire. Qui c’è una gara quotidiana di solidarietà da parte dei cittadini per aiutare gli immigrati, ma la carità non basta: dà un conforto ma non risolve i problemi”.

Secondo il parroco del paese Don Carmelo Ascone la disperazione del gruppo di immigrati proviene dal fatto che “vivono in veri e propri gironi danteschi, in condizioni disumane e disperate”. L’ex assessore alla Protezione civile, Domenico Ventre ha dichiarato: “Siamo stufi, quello che sta succedendo a Rosarno è intollerabile e la cittadinanza non lo accetta più. Qui gli immigrati sono assistiti e aiutati e la loro reazione di

fronte all’episodio isolato di giovedì è sproporzionata. Non possiamo accettare che devastino il nostro paese suscitando paura tra gli abitanti. La cittadinanza ha gli stessi diritti degli immigrati”

.

Le scene che si vedono per il paese sono proprio di guerriglia urbana: una donna che viaggiava nella sua auto è stata aggredita da un gruppo di immigrati che stavano protestando ed è riuscita a scappare grazie all’intervento delle forze dell’ordine; un uomo è salito sulla terrazza della sua abitazione e ha sparato dei colpi di fucile in aria per spaventare alcuni manifestanti che si erano riuniti sotto la sua casa, a loro volta gli immigrati successivamente sono entrati nell’abitazione dove c’erano la moglie e i due figli dell’uomo, dove però si sono limitati ad urlare e protestare, inveendo contro l’uomo e i suoi familiari, e si sono poi allontanati; aggressioni anche contro alcune troupe televisive come quella del Tg2 con il giornalista Francesco Vitale, contro il quale un gruppo di immigrati ha lanciato dei sassi; tafferugli anche contro la troupe della “Vita in diretta”, il programma di Raiuno condotto da Lamberto Sposini, che è stata aggredita questa mattina a Rosarno. Il giornalista Giacinto Pinto stava seguendo la vicenda della rivolta degli extracomunitari,quando dei giovani lo hanno avvicinato e hanno gettato in terra la telecamera, gridando di non “filmare loro, ma gli extracomunitari che sono la causa di tutto”. Grazie all’intervento di alcuni cittadini la troupe a mettersi in salvo.

I primi bilanci parlano di almeno trenta feriti ricoverati presso l’ospedale di Gioia Tauro e si tratta per la maggior parte di poliziotti e carabinieri. Fra i pazienti ci sono anche quattro extracomunitari , di cui uno è l’immigrato ferito con un’arma da fuoco per il quale sembra sia scaturita la protesta. Si tratta di un uomo di 36 anni che è arrivato sanguinante in pronto soccorso ed è stato trasportato nel reparto di chirurgia dove è tuttora ricoverato.

Questa mattina, al termine di una riunione al Viminale, è stata costituita una task force dai ministeri dell’Interno e del Welfare e dalla Regione Calabria con il compito di “affrontare la questione non solo dal punto di vista dell’ordine pubblico, ma anche per quanto riguarda gli aspetti legati allo sfruttamento del lavoro nero e all’assistenza sanitaria”.

Intanto, è giunto a Rosarno, questo pomeriggio, il prefetto di Reggio Calabria Luigi Varratta, per presiedere alla riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico: “Bisogna dare risposte e conferme ma soprattutto sicurezza agli abitanti di Rosarno che hanno tutto il diritto di vivere una vita e dignitosa e tranquilla, ma dall’altro lato dobbiamo dare assistenza e assicurazione anche agli extracomunitari regolari. Per quelli clandestini prenderemo altri provvedimenti”.

In un’intervista a “Mattino 5”, il Ministro dell’Interno Roberto Maroni ha affermato: La rivolta degli extracomunitari a Rosarno e’ una situazione difficile, così come in altre realtà determinata dal fatto che in tutti questi anni e’ stata tollerata, senza fare nulla di efficace, una immigrazione clandestina che da un lato ha alimentato la criminalità e dall’altro ha generato situazioni di forte degrado come quella di Rosarno. Stiamo intervenendo con i mezzi e i tempi necessari”.

Alle parole di Maroni ha replicato il segretario del Pd Pierluigi Bersani che ha affermato: “Per i fatti di Rosarno dico che in queste ore e’ necessario intanto fare calmare le cose. Bisogna però andare alla radice. Lì c’è mafia, sfruttamento, xenofobia e razzismo. E mi dispiace molto – ha aggiunto Bersani – che il Ministro dell’Interno Roberto Maroni non abbia perso l’occasione anche stavolta di fare lo scaricabarile sull’immigrazione clandestina. Vorrei ricordagli che subiamo anche danni, in vigenza, di una legge che si chiama Bossi-Fini. E’ ora che se lo ricordi anche il ministro”.

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