Processo breve, ‘No’ di Anm e Pd. E spunta decreto su rito abbreviato

di Redazione

Luca PalamaraROMA. Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, ribadisce il parere negativo sul processo breve perché “rischia di mettere in ginocchio la già disastrata macchina giudiziaria”.

“Non dà giustizia alle vittime dei reati – ha aggiunto Palamara – e garantisce l’impunità a chi ha commesso fatti delittuosi,perché per come è combinata la macchina giudiziaria non potremo mai definire i processi nei tempi indicati dal legislatore. Noi per primi vogliamo una riforma seria della giustizia che, come ha detto il capo dello Stato, tenga conto degli interessi generali per un servizio credibile agli occhi dei cittadini”.

Anche il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, è contrario al provvedimento: “Dopo la decisione di martedì presa dal governo e dalla maggioranza di andare avanti nell’approvazione del processo breve stiamo entrando in un tunnel pericolosissimo. Sia chiaro che sulle scelte che sono annunciate noi ci metteremo di traverso. Il processo breve non solo è una disarticolazione del sistema giudiziario ma è un’amnistia per i colletti bianchi. Non si può mettere a repentaglio un sistema in nome delle esigenze di una persona”.

BONAIUTI: “BERSANI HA PAURA DI OPPOSIZIONE INTERNA E DELL’IDV”. Dal centrodestra arriva la replica del sottosegretario alla presidenza e portavoce del premier, Paolo Bonaiuti: “Bersani ha paura delle elezioni regionali e dell’opposizione che gli viene dall’interno del Pd e dall’Idv. Purtroppo avviene quello che era facile prevedere e cioè che siamo vicini alle regionali: Bersani credo abbia una disponibilità, ma la paura è maggiore date anche le condizioni di difficoltà che sta incontrando il Pd in alcune regioni, e dati i problemi che ha”. Bersani,secondo Bonaiuti, “teme l’opposizione all’interno di Veltroni e Franceschini che remano controcorrente e deve subire il controcanto e l’opposizione durissima di Di Pietro e De Magistris e che ora sono molto scomodi”. Il portavoce di Berlusconi, poi, conferna che le misure decise dalla maggioranza sul processo breve e legittimo impedimento “andranno avanti”.

SPUNTA DECRETO “SOSPENDI-PROCESSI”. Intanto, mercoledì il Consiglio dei ministri dovrebbe esaminare un decreto legge per la sospensione di tre mesi dei processi nei quali non sia stata data la possibilità all’imputato di chiedere il rito abbreviato, in presenza di una nuova contestazione del pubblico ministero avvenuta durante il procedimento, come previsto dalla sentenza 333 della Corte costituzionale del 14 dicembre scorso. È quanto si apprende da fonti di maggioranza e di governo.

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