ROMA. Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, presenterà mercoledì un nuovo piano delle carceri per portare le capacità del sistema italiano di detenzione a circa 80 mila posti.
Il piano, ha puntualizzato il Guardasigilli, “sarà presentato in consiglio dei ministri assieme alla richiesta di stato di emergenza” e poggerà su tre pilastri. In primis, “un piano di edilizia giudiziaria che ponga il nostro Paese al livello delle sue necessità”, poi da “norme di accompagnamento che attenuino il sistema sanzionatorio per chi deve scontare un piccolissimo residuo di pena”, e da interventisul personale, con l’assunzione di duemila nuovi agenti di polizia penitenziaria.
Non si abuserà dello stato d’emergenza, ha precisato Alfano: “Lo stato d’emergenza non è il preludio di un abuso, ma uno strumento di efficienza”. Nel 2010, ha poi spiegato il ministro, “intendiamo realizzare un numero di posti che ci consentano di tamponare l’emergenza, affiancando una serie di norme che deflazionino la presenza in carcere”.
“Confido che il Consiglio dei ministri accolga questa mia richiesta, perchè penso che solo attraverso questa via si possa riuscire a recuperare un vero significato dell’articolo 27 della nostra Costituzione” ha poi commentato Alfano. L’articolo in questione recita, al terzo comma, che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.