Asl Bari, otto arresti per falso e peculato

di Angela Oliva

Lea CosentinoBARI. Falso e peculato, sono questi i reati contestato ai otto arrestati nell’ambito delle indagini condotte su irregolarità dell’Asl di Bari.

L’inchiesta, condotta dalla Procura di Bari, racchiude due fascicoli che sono stati congiunti: il primo riguarda la bonifica degli uffici pubblici e dell’Asl locale da eventuali presenze di microspie collocate dalle forze di polizia nell’ambito delle indagini sulla gestione della sanità pugliese; mentre il secondo filone indagava su presunte irregolarità commesse nella selezione pubblica per il conferimento di un incarico quinquennale di direttore medico della struttura complessa di allergologia e immunologia clinica presso l’ospedale di Altamura.

I militari dell’Arma e gli uomini della Guardia di Finanza hanno compiuto gli arresti nei confronti dell’ex direttore generale della Asl di Bari Lea Cosentino, 52 anni; Antonio Poscia, di 50, legale rappresentante della Ags Netcom srl, società che avrebbe bonificato i locali della Asl dalla presenza di eventuali microspie; Leonardo Digirolamo, di 67 anni, avvocato e dirigente dell’ufficio legale dell’Asl Bari; Giuseppe Lonardelli, di 59 anni, direttore sanitario dell’Ospedale GiovanniXXIII di Bari ed ex direttore sanitario dell’Asl Bari; Eustachio Nettis, di 43, medico in servizio nell’unità operativa di allergologia del Policlinico di Bari. Per questi cinque è stato notificato l’arresto domiciliare, mentre divieto di dimora nelle città dove lavoravano per Agostino Cirillo, 61 anni, primario di allergologia dell’ospedale di Caserta, per Stefano Pucci, 44 anni, primario di allergologia a Civitanova Marche, è stato notificato il divieto di dimora e per Vito Modesto Mastrangelo, 63 anni, funzionario dell’Asl di Altamura (Bari). Infine una nona persona, un funzionario di una Asl, risulta irreperibile.

La Procura di Bari ha diffuso una nota per sottolineare che le indagini condotte da tempo hanno dimostrato che le irregolarità riscontrate presso l’Asl di Bari “paiono sovente connotate più che dal carattere dell’episodicità

da quello della sistematicità degli illeciti commessi. Le indagini proseguono per delineare i ruoli svolti sia da alcuni degli indagati a cui oggi sono stati notificati provvedimenti cautelari sia da altri soggetti. A tal fine – conclude il comunicato – si sta procedendo ad incrociare i dati desumibili da ciascuno degli ulteriori procedimenti in corso, al fine di ricostruire progressivamente un quadro organico del sistema degli illeciti nel settore della sanità regionale da sottoporre via via alla valutazione del giudice”.

La Cosnetino era già stata destituita dall’incarico di direttore generale della struttura sanitaria dopo la decisione della Giunta regionale lo scorso settembre: “Il comportamento del direttore generale – si leggeva nella no­ta della Regione – si era posto in con­trasto con il principio del buon an­damento ed imparzialità della pub­blica amministrazione ed è stato lesivo dell’immagine e del presti­gio della Regione”. Dopo l’arresto, il legale della Cosentino, l’avvocato Francesca Conte ha affermato: “La totale estraneità della mia assistita ai fatti contestati viene ribadita con fermezza. In sede di interrogatorio di garanzia – spiega il legale in una nota – fornirà i chiarimenti dovuti, anche se non può non esprimere profonda amarezza per una vicenda processuale i cui contorni erano stati, seppur informalmente, già chiariti alla p.g. in sede di acquisizione documentale. Vorrei esprimere le mie personali perplessità in merito alle ritenute esigenze cautelari rispetto a reati asseritamente legati al ruolo di dirigente asl dell’avvocato Cosentino, ruolo che ella non svolge da oltre sei mesi ed anche tenuto conto dei comportamenti processuali collaborativi e leali sempre tenuti dall’avvocato Cosentino, comportamenti, evidentemente non adeguatamente tenuti in considerazione”.

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