ROMA. E stato un argomentare a 360 gradi che ha soddisfatto in parte il premier Silvio Berlusconi quello durante la colazione tenutasi a Montecitorio con il cofondatore del Pdl, Gianfranco Fini.
Quellalleanza che aveva portato alla creazione del Pdl sembrava essersi rotta definitivamente. E invece no. Qualche barlume di speranza è possibile.
Allincontro era presente anche il coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, che ha fornito ad incontro concluso dichiarazioni al riguardo. “E’ stato trovato il modo per ovviare a quelli che possono essere definiti questioni e problemi. La soluzione sta in un impegno reale in una maggiore concertazione non solo nella vita di partito – nella quale le cose vanno bene – ma che riguardano anche il governo ed il dialogo parlamentare” ha detto il ministro della Difesa, data la volontà del presidente del Consiglio di non concedersi ai giornalisti che lo aspettavano per qualche domanda. I due leader del partito hanno raggiunto quasi unintesa: maggiori incontri e maggiore collaborazione affrontati con comportamenti adeguati. “Non è stato un incontro di maniera. Sono state affrontate le questioni di cui si riconosce l’esistenza ma c’è l’impegno ad una reale concertazione”, ha aggiunto La Russa, evidenziando lesistenza di problemi che un solo un incontro non avrebbe potuto cancellare.
Ma Berlusconi fa sapere di essere disponibile ogni qualvolta Fini voglia invitarlo. Riusciranno a realizzare questi buoni propositi? Entrambi sono daccordo nel ritenere inaccettabile la politica “dei due forni dellUdc” per le alleanze sulle regionali. Ma su come il Pdl deve comportarsi al riguardo la discussione è ancora aperta. E se Berlusconi su questo tema non si espone, il presidente della Camera fa sapere che il giudizio negativo sullUdc “non deve necessariamente comportare la rinuncia alle alleanze”.
Più partecipazione e intesa sulle attività e i problemi parlamentari. Anche il rimpasto del Governo è stato argomento della colazione che è durata non più di due ore. Riguardo un possibile inserimento di Daniela Santanchè, Fini dice che la composizione del governo non riguarda lui, mentre è un problema di rilevanza politica la natura della coalizione. Per la nomina dei due nuovi sottosegretari, lex presidente di An potrebbe essere ricompensato con una poltrona per il suo fedelissimo Andrea Augello.
Argomento dellincontro è stata anche la riforma del fisco, su cui Berlusconi sembra fare dietro front perché la situazione delle casse dello Stato, al momento, non è delle migliori. “Non c’è al momento nessuna possibilità di ridurre le tasse. – aveva detto il premier – La situazione attuale del debito pubblico comporterà, solo di interessi, una spesa di 8 miliardi di euro all’anno. In questa situazione è fuori discussione poter pensare a un taglio delle imposte”. “Si impone una semplificazione di tutto il sistema tributario, ma sarà un lavoro lungo, duro. Spero che possa essere sufficiente un anno, ma è un lavoro davvero improbo”, aveva poi aggiunto il Cavaliere, sgretolando il suo “sogno” di attuare una riforma tributaria, sullo schema di quella proposta nel 1994.