FANO. E’ finito il sequestro della17enne di origini pachistane, Almas,che era scomparsa, intorno alle 13.30 di lunedì,da un centro di accoglienza per minori “Cante di Montevecchio”,a Fano, nelle Marche.
La giovaneera stata rapita dal padre,Akatar Mahmood, 40 anni, che l’aveva avvicinata all’uscita tecnico commerciale “Cesare Battisti”, vicino al centro di accoglienza, dove la ragazza frequentava il quarto anno, costringendola a salire nella sua auto, Chevrolet Daewoo, nella quale viaggiavano anche la madre e i due fratelli più piccoli.
Alla scena assisteva un consigliere comunale che prendeva la targa del veicolo e dava l’allarme. Le ricerche iniziavano immediatamente, con posti di blocco in tutta la zona. Martedì mattina i carabinieri hanno intercettato l’auto sulla A14, non lontano da Fano. La famiglia avrebbe trascorso la notte a Roma, appoggiandosi forse da conoscenti. La ragazza sta bene. Il padre ora dovrà rispondere di sequestro di persona anche se l’arresto non è stato ancora formalizzato, mentre la madre potrebbe essere accusata di concorso.
Dietro il gesto dell’uomo, ambulante, che vive a Senigallia insieme alla famiglia, ci sarebbe il divieto che gli era stato imposto di avvicinarsi alla figlia perché responsabile di maltrattamenti in famiglia. Il padre viene descritto come un uomo violento, che imponeva un rigido comportamento alla ragazza, mosso anche da motivi religiosi. Non ha mai accettato lo stile di vita occidentale della 14enne. Lo scorso aprile l’aveva picchiata fino a mandarla in ospedale. A quel punto scattava una segnalazione ai Servizi sociali e il Tribunale dei minoriaffidava la ragazza alla comunità di accoglienza.Il padre aveva fatto ricorso in Corte d’appello ma Almas aveva implorato i magistrati di trovarle una sistemazione alternativa alla famiglia.