ROMA. A Palazzo Madama, sede del Senato, si è tenuto un convegno per il decimo anniversario della morte di Bettino Craxi, che segue la cerimonia dei giorni scorsi nel cimitero tunisino di Hammamet, dove è sepolto lo statista.
Il presidente del Senato Renato Schifani ha ricordato l’ex leader socialista, condannato nell’inchiesta “Mani Pulite”, come una “vittima sacrificale”, che “ha pagato più di ogni altro colpe” per risolvere “una crisi morale e istituzionale che riguardò l’intero sistema politico”. “A ciascuno di noi – ha detto Schifani – il compito di riflettere su Craxi e su una stagione drammatica che non ha consentito di valutare con serena obiettività comportamenti diffusi, non solo nelle responsabilità personali”.
BERLUSCONI NON INTERVIENE. In platea erano presenti il premier Silvio Berlusconi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, oltre alla figlia dell’ex presidente del Consiglio e sottosegretario Stefani Craxi. Per il Pd c’erano Filippo Penati e Anna Finocchiaro. Berlusconi non è intervenuto, ha però calorosamente abbracciato la Craxi, che ha riservato parole d’affetto per il Cavaliere: “Berlusconi ha voluto evitare le strumentalizzazioni che inevitabilmente sarebbero seguite. – ha detto il sottosegretario – Con la sua presenza ha voluto onorare ancora una volta il suo amico Bettino”. Parlando del padre, la Craxi lo ha ricordato “per la sua cultura non concepiva la politica al di fuori dei partiti e, pur avendo più di ogni altro compreso le fragilità e la necessità di una riforma del sistema, ad esso rimase fino allultimo fedele”. Berlusconi ha salutato anche l’ex governatore della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, coinvolto nell’inchiesta sulla sanità regionale. “Ho sofferto molto per te”, ha detto il premier allo storico politico socialista.
DI PIETRO: “SI STA ESALTANDO UN DELINQUENTE”.
E se da un lato regna commozione, da un altro infuria la polemica. Il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che negli anni ’90, in veste di magistrato, fu uno dei protagonisti di Mani Pulite, ritiene che si sta dando una lettura “falsa e distorta” di quegli anni. “Si sta osannando un delinquente, un condannato, un latitante”, risponde l’ex pm a chi gli chiede della lettera che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato alla vedova di Craxi e alle cerimonie di questi giorni. Sempre dall’Idv giungono gli affondi dell’europarlamentare Luigi De Magistris (“Oggi ci si inchina ad Hammamet per genuflettersi verso Arcore”) e di Felice Belisario (“È davvero una vergogna la beatificazione di un pregiudicato in una sede istituzionale. Si sta dando un cattivo esempio ai nostri giovani esaltando la figura di un uomo controverso che la storia non ha ancora giudicato, mentre lo ha condannato la magistratura indipendente”. L’Idv ha preso parte anche al “No Craxi Day”, manifestazione svoltasi in piazza Navona. Alcune persone facenti parte del “Popolo viola” hanno lanciato in aria monetine davanti all’Hotel Raphael a Roma, dove nel 1993 anche Craxi fu duramente contestato. Una protesta simile era avvenuta anche a Milano contro la proposta del sindaco Moratti di intitolare un parco o una strada all’ex premier.