AVERSA. Ripiomba nellincubo degli atti vandalici notturni la stazione ferroviaria di Aversa. Due in una sola settimana sono un po troppi anche per il posso fisso della Polfer. E a poco, quasi a nulla, potrebbero servire le immagini dellultimo raid catturate dallocchio elettronico della telecamera interna perché i vandali avrebbero indossato dei cappelli con visiera.
Lerogatore automatico di biglietti e il gabbiotto del parcheggio privato riservato alle auto, sono stati completamente distrutti con mazze da baseball e calci. Il peggio, secondo le forze dellordine, accade di notte. La stazione, al buio, diventa spesso terra di nessuno e tutto ciò che circola, si muove e si trova in quella zona, finisce per appartenere a gruppi di devastatori capaci di urinare sui muri e prendere a calci cani randagi e macchinette per convalidare i biglietti. E non sono casi sporadici. Danni gravi alla struttura ferroviaria sono stati registrati anche linverno scorso, senza parlare dellattentato subito dal titolare del Bar della stazione ad agosto che, solo grazie al fatto di trovarsi alla guida della sua auto colpita nel lunotto posteriore da due pallottole di fucile, scampò alla morte. Così, la cronaca nera torna ad occuparsi della stazione e di quanti, per lavoro o per necessità, si trovano a frequentarla con il cuore in gola ogni mattina per recarsi nelle città dentro e fuori Regione. Gli scippi sono diminuiti, ma sarebbero in aumento i casi di violenza sui treni, come quello del dicembre 2006 ai danni di una studentessa della facoltà di Architettura molestata sul treno Roma-Napoli che denunciò laccaduto alla polizia del posto fisso aversano. Fuori la stazione, in una piazza Mazzini tutta da riqualificare, è in vigore un piano di traffico provvisorio e un sentiero tra sbarre di ferro che blocca le autovetture in coda. Ben altro problema è quello dei furti di rame sulle linee di alta velocità tra Gricignano di Aversa e Aversa che pure negli ultimi tempi ha rimesso in movimento il posto fisso e la polizia del commissariato di via San Lorenzo. Con lo sgombero dei campi nomadi di Gricignano, sembrerebbe diminuita la percentuale dei furti, ma non del tutto azzerata. Il rame rubato come loro, e forse più delloro stesso, viene estratto dai cavi con una tecnica semplice e molto praticata.
Il Mattino