Dimenticato il patrimonio artistico dell’Asl

di Redazione

S Maria a PiazzaAVERSA. Un patrimonio immenso che si fatica a tutelare, quello dell’Asl Ce2. «È una questione di fondi – afferma l’ingegner Aldo Liberatore, responsabile del patrimonio artistico dell’Asl – dobbiamo concentrarci sui problemi di salute.

Ma dalla direzione generale sono state presentate proposte per realizzare un museo civico sia al Comune che alla Soprintendenza e risposte non ne abbiamo avute». E sì che le ricchezze non mancano. A fronte di quelle perdute per furti o trasferite a Napoli per esigenze di tutela come il rarissimo Cristo impannato, altre, grazie all’abnegazione di pochi, sono state recuperate. «Sette opere pittoriche sono ora a restauro e attendono di essere studiate». Ma il patrimonio più sorprendente resta quello delle cartelle cliniche della Maddalena che raccontano la storia del primo ospedale psichiatrico in cui fu applicata la riforma Pinel che riconosceva le persone con disagio psichico come malati di cui lo Stato doveva prendersi cura. «E c’è di più – racconta lo psichiatra Nicola Cunto, responsabile del progetto di archiviazione – le cartelle rivelano la reclusione ad Aversa di persone sgradite come l’anarchico Passannante, attentatore di Umberto I». Intanto all’inizio del 2008 sarà aperto il museo curato da Aversa Donna.

Il Mattino

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