MILANO. Finisce nel registro degli indagati anche lex presidente della Provincia, Filippo Penati, nellambito dellinchiesta relativa alla situazione dellinquinamento nel capoluogo lombardo.
Accusati di aver violato larticolo 674 del codice penale che punisce il getto pericoloso di cose in luogo pubblico, sono anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti, il governatore Roberto Formigoni, e il successore alla Provincia dello stesso Penati, Guido Potestà.
Linchiesta sarebbe partita da alcuni esposti del Codacons, a cui si sono aggiunti i dati pervenuti dal procuratore aggiunto, Nicola Cerrato e il pm, Giulio Benedetti, relativi ad una serie di relazioni riguardanti i piani di riduzione dello smog in città, giungendo allo studio sulla mortalità coordinato anche da dati forniti dal professore Paolo Crosignani dellIstituto di Tumori. Anche il sindaco di Legnano, Lorenzo Vitali, sarebbe finito sotto inchiesta, per il mancato interessamento ad adottare provvedimenti necessari a contrastare lemergenze dello smog.
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Confronto che può essere condotto anche con le maggiori capitali europee che dimostrano di avere una concentrazione maggiore nellaria di sostanze inquinanti, come Berlino e Parigi. Milano sta combattendo la sua battaglia contro lo smog con azioni strutturali e mirate. Ma il problema dellaria non riguarda solo noi, ma un territorio più vasto. Una sola città non può essere nè il capro espiratorio, nè la fonte di tutte le soluzioni, dichiara il vicesindaco.
Ma nemmeno in comune sembra tirare aria pulita. Nel 14esimo giorno di sfioramento dei limiti di immissione di inquinamento, il consiglio comunale, riunito per prendere provvedimenti in merito, è finito in bagarre. Anche la gente comincia ad essere stufa dellimmobilismo politico. A scendere in piazza saranno per prima le mamme milanesi che si riuniranno il prossimo 30 gennaio a Palazzo Marino, per chiedere la sospensione dl traffico relativamente ai giorni di sabato e domenica.
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