Camera boccia pregiudiziali di costituzionalità sul legittimo impedimento

di Angela Oliva

CameraROMA. Con 343 voti contrari e 238 favorevoli, l’aula della Camera ha bocciato le pregiudiziali di costituzionalità alla proposta di legge sul legittimo impedimento.

Il Partito Democratico e l’Italia dei Valori avevano presentato tali provvedimenti per contrastare la possibilità che con il varo della legge sul legittimo impedimento potrebbe essere introdotta una clausola che avrebbe l’effetto di congelare per 18 mesi i processi al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Secondo l’opposizione parlamentare la legge sul legittimo impedimento non è altro che uno scudo per il premier che, dopo aver ricevuto il no della Consulta al Lodo Alfano, attende che il Parlamento approvi una legge di

rango costituzionale che gli fornisca uno scudo dalla giustizia penale. Il progetto di legge, infatti, dice che “il presidente del Consiglio è legittimamente impedito a presentarsi alle udienze dei suoi processi, di qualsiasi grado, quando svolge attività di governo; il giudice, su richiesta di parte, è così tenuto a rinviare il processo ad altra udienza, tempo massimo per ciascun rinvio, sei mesi, mentre si sospende il corso della prescrizione. Lo stesso vale per i ministri”.

Hanno votato favorevole sia il Pd che l’Idv, mentre i voti contrari sono arrivati sia dal Pdl che dall’Udc che con Pierferdinando Casini ha proposto una “legge ponte” a favore del premier ma non per i ministri: “Il provvedimento è discutibile, ma ha il merito di prendere di petto la questione dei rapporti tra politica e magistratura”. “E’ un Lodo Alfano mascherato. – ha replicato Dario Franceschini, capogruppo del Pd – si tratta di leggi ad personam costruite attorno alle pendenze giudiziarie di Berlusconi”.

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