Congresso Idv, Di Pietro apre al Pd: “Uniti contro Berlusconi”

di Redazione

Antonio Di PietroROMA. Dal palco del primo congresso dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro suona la carica contro il presidente del Consiglio: “Io voglio sconfiggere la politica di Berlusconi. La sua persona l’affido ai magistrati”.

“Non voglio invecchiare facendo opposizione a Berlusconi, aspettando che vada in pensione. Abbiamo dimostrato che sappiamo fare opposizione ma, come dice il mio amico Bersani, di opposizione si muore. È il momento dell’alternativa”, ha aggiunto l’ex pm.

IPOTESI FUSIONE IDV-PD, MA IN FUTURO. Tra il pubblico presenti il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, e il governatore della Puglia Nichi Vendola. Di Pietro ha parlato di eventuali alleanze, anzi di fusionecol Pd: “La fusione con il Pd non è una prospettiva immediata. Certo, se qualcuno mi chiede di andare in Paradiso ci voglio andare, ma al momento siamo in Purgatorio e lavoriamo per una grossa Idv”. La platea dei delegati ha alzatole mani “per mostrare a tutti che sono pulite”. Altrettanto evocativa la prima fase dell’intervento di Di Pietro: “Dai, dai, al lavoro che c’abbiamo da fare. Dobbiamo ripulire la piazza per fare il bene della democrazia”. “Stando all’opposizione è facile avere le mani pulite, ma noi qui dobbiamo giurare che a chi di noi sta nelle istituzioni gliele taglieremo le mani se le sporca, perché se lo fa lui lo fa a tutti noi”, ha esortato il leader dell’Idv. E a proposito di un suo successore alla guida del partito: “Ho letto sui giornali che dovrei temere conquiste. Ma che cosa può volere di più un fondatore di un partito se non vederlo camminare con le sue gambe? È come un padre che vede il figlio diventare maggiorenne. Dopo il 2013 mi chiamate come socio onorario. Il mio obiettivo è quello di passare la mano, ma solo dopo aver portato la nave in porto, vale a dire dopo aver liberato il Paese da questo governo”.

VICENDA FOTO E ASSEGNI. Di Pietro ha affrontato anche la questione che lo riguarda in prima persona, con le foto apparse in questi giorni sui giornali di assegni e cene in una caserma dei carabinieri. Ha ricordato gli anni di Tangentopoli, quando era pm, e si è scagliato contro i commentatori: “Sono alla frutta: fino a ieri hanno detto che ho aiutato i comunisti. Ma allora sono del Kgb, non della Cia”. Insomma, “l’unico che ho favorito è proprio lui”, riferendosi al premier Silvio Berlusconi, perché oggi “dalla tangente siamo finiti all’ingegneria della tangente”, cioè quello che prima era considerato un reato oggi non lo è più. Quanto all’assegno che appare su alcuni quotidiani, Di Pietro dice di “non averlo mai ricevuto, mai visto, mai incassato”. Poi torna sulle foto della cena e ribadisce di “non saperne nulla circa l’esistenza”. E scherza: “Sono belle, sono orgoglioso di essere stato lì, se qualcuno le ha per favore me le dia che le voglio conservare”.

REGIONALI: “IDV NON DEVE ISOLARSI”. In vista delle elezioni regionali ha invitato i suoi a non isolarsi: “Da soli non si fanno figli”, ha detto. “Non vogliamo fregare il vicino di casa ma fare sì che gli elettori capiscano che il nostro condominio è meglio dell’altro”.Di Pietrosi prefigge l’obiettivo di “buttare a mare il governo Berlusconi” e sottolinea: “Abbiamo il dovere di trovare un punto d’incontro, tra il nostro programma e quello degli altri». «Non ci collochiamo né a destra né a sinistra, vogliamo superare la barriere ideologiche”. E a chi teme scivolate a sinistra ha risposto con un’altra metafora: “E se sono comunisti perché si preoccupano degli ultimi, allora anche Gesù era comunista. Allora anche il Papa è comunista…”. E ancora: “In Campania e questo vale per tutte le altre regioni, se l’Idv va da sola fa una bella figura ma consegna tutte le 13 regioni a Berlusconi, questa è la verità. Se vuoi essere forza del 2% che urla nelle piazze va bene come stiamo, ma il nostro zoccolo duro è transitorio, se accettiamo solo il voto di pancia allora dipenderemo solo dal mal di pancia di quel momento, e adesso c’è tanto, c’è una diarrea in giro che Dio la manda, ma dobbiamo invece cercare un voto di fiducia su quello che vogliamo fare”. Questo ci vuole se “vuoi essere una forza di governo”.

DE LUCA PROPONE CODICE ETICO. In platea c’era proprio Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno e candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Campania. “Sono stanco del Sud con l’etichetta del malaffare. Io sono un altro Sud. Accetto questo codice etico e vorrei che arrivasse al Paese l’immagine di un altro Mezzogiorno”, ha esordito De Luca, difendendo la propria azione di amministratore locale e dichiarando senza mezzi termini che “chi sbaglia paga” e che “ci si difende nei processi, non dai processi”. E si è detto “pronto a sottoscrivere un codice etico”. Mentre per quanto riguardala sua posizione personale: “La mia accusa per truffa e concussione è dovuta al fatto che ho chiesto la cassa integrazione straordinaria per 200 operai licenziati, ma sono orgoglioso. Io sto con la povera gente. C’è chi ha frequentazioni con i casalesi, i camorristi e gli estorsori. Io le ho con gli operai”.

DE MAGISTRIS: “DE LUCA NON ESPRIME DISCONTINUITA'”. L’ovazione a De Luca non ha smosso Luigi de Magistris, eurodeputato dell’Idv, che non vede di buon occhio la candidatura del sindaco di Salerno in Campania. “Di Pietro ha parlato da leader di partito, ha detto anche cose di buon senso, io non ho responsabilità di partito, sono coerente, non cambio idea”, ha detto ai cronisti. “La coerenza – ha detto l’ex pm di Catanzaro – è un valore in politica, questo non vuol dire che non trovo ragioni nelle ragioni degli altri. Poi non ho capito che dobbiamo fare oggi pomeriggio, il processo a De Luca? Dovrei fargli le domande come un pm?”. Per De Magistris “la candidatura di Callipo in Calabria è una candidatura di rottura con il sistema politico clientelare, De Luca invece è diverso da Bassolino ma non esprime discontinuità. Io personalmente sono più per la rottura con un sistema politico clientelare che ha distrutto anche il futuro dei cittadini della Campania”. A chi gli chiede se presenterà una mozione per far votare il congresso contro la candidatura di De Luca, visto che Di Pietro ha chiesto che a decidere siano i delegati, De Magistris glissa: “Non so se si voterà, deciderà il congresso. Del resto, al partito non sono ancora iscritto, mi iscriverò”.

A rincarare la dose è il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi: “De Luca non è il candidato scelto da Idv. Non abbiamo apprezzato il modo in cui è stato indicato ma siamo disposti a sostenerlo se accetterà il percorso di responsabilità che Idv richiede”.

BERSANI: “SEGNALI DI ALTERNATIVA”. Bersani ha commentato con favore l’intervento di Di Pietro: “Bisogna poco a poco costruire l’alternativa e bisogna che ognuno se ne carichi la responsabilità. E su questo Di Pietro oggi ha detto parole molto chiare. Da quando sono segretario ho detto una parola: alternativa, alternativa di governo, diamo un’altra possibilità agli italiani. L’alternativa è una parola che contiene la parola opposizione, la parola opposizione non contiene di per sé l’alternativa. Quindi è più importante dire alternativa. Ovviamente mi fa molto piacere che l’Italia dei valori abbia fatto un passo netto in questa direzione”.

CASINI: “IDV UN PARTITO DI RISSA”. Il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, da Bari, si è detto “molto preoccupato per il Pd” alla luce della ritrovata armoniacon l’Italia dei Valori. “Un partito come l’Italia dei Valori – ha detto il centrista – che non riconosce l’aggressione a Berlusconi è un ostacolo per ogni alleanza di governo. È un partito di rissa, neanche di piazza. Non è un partito serio quello che dà voce a Genchi (che su Tartaglia ha rilanciato la tesi del complotto, ndr) per dire che l’aggressione a Berlusconi non è vera. Siamo sulla Luna”.

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