Sì del Cdm al decreto legge anti scarcerazione

di Angela Oliva

Angelino AlfanoROMA. All’unanimità il Consiglio dei Ministri ha votato l’approvazione del decreto legge anti scarcerazione nei processi di mafia.

Ad annunciarlo è stato proprio il ministro della Giustizia Angelino Alfano nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi: “Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il decreto che eviterà l’azzeramento di tantissimi processi nel nostro Paese e la scarcerazione temuta di tantissimi detenuti di alto lignaggio criminale e di grande curriculum criminale. Abbiamo posto una toppa al buco che si era creato visto che sono almeno 388 i procedimenti nel totale rischiavano di ricadere nella condizione descritta dalla sentenza della Cassazione, col rischio di decorrenza dei termini di numerosi detenuti.

Il decreto di oggi – sottolinea il Guardasigilli – agisce su tre punti. Con una norma transitoria la competenza sui reati dell’articolo 416 bis comunque aggravati resta al momento ai tribunali. Il secondo punto riguarda l’incardinamento dei reati di cui al 416 bis a regime nell’ambito delle competenze dei tribunali. Il terzo aspetto – conclude – riguarda la modifica delle competenze delle corti d’Assise, anticipando i termini della riforma del codice di procedura penale”.

Il decreto legge anti scarcerazione è stato votato d’urgenza in risposta alla sentenza che, nei giorni scorsi, era stata emessa dalla Corte di Cassazione con cui si dichiarava che le Corti d’Assise erano competenti a giudicare su reati aggravati contestati a presunti boss di mafia e non più i Tribunali. Secondo il ministro Alfano il pericolo di tale sentenza stava nel fatto che ci sarebbero state centinaia di scarcerazioni in tutta Italia per decorrenza dei termini di custodia cautelare dato che i processi sarebbero stati da rifare.

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