La Cgil scende in piazza. Sacconi: “Sciopero politico”

di Redazione

 ROMA. La Cgil scende in piazza dopo il nuovo strappo delle altre organizzazioni sindacali sull’articolo 18 e chiede più attenzione al lavoro, ai diritti e all’equità fiscale.

Cisl e Uil, invece,hanno firmato al ministero del Lavoro una ‘dichiarazione comune’ sull’arbitrato. Esclusa la firma della Cgil che considera questo strumento “palesemente incostituzionale”.

Cortei in molte città d’Italia e disagi per il fermo di quattro ore che interessa bus, tram, metropolitane e ferrovie. Possibili disagi anche negli ospedali, nelle scuole e in generale negli uffici pubblici, voli ridotti per Alitalia. Ai cortei, sottolinea il sindacato che aveva annunciato quasi 100 iniziative in tutta Italia, hanno partecipato 40mila persone a Firenze, 40mila a Roma, 30mila a Milano e Napoli, 15mila a Bologna.

Con lo sciopero della Cgil coincide quello proclamato per oggi dai Cobas della scuola. Si è tenuto anche un corteo di insegnanti, genitori e studenti a Roma. Tra i partecipanti anche un gruppo di bambini e genitori di scuole primarie romane, che hanno sfilato con la carta igienica: “E’ il simbolo delle prime cose che vengono a mancare nei nostri istituti – spiega una mamma – la carta igienica dobbiamo portarla noi”.

EPIFANI: “UN PAESE CON LE PEZZE”. “C’è un paese che ha le pezze. I lavoratori stanno male, la disoccupazione aumenta, soprattutto nelle aree più industrializzate. Il governo non fa nulla”, denuncia il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, nel corso della manifestazione nazionale a Padova. Intanto, il segretario generale della Cgil della Calabria, Sergio Genco, ha annunciato che quest’anno si svolgerà a Rosarnola manifestazione nazionale per il primo maggio di Cgil, Cisl e Uil. Si tratta dell’unica iniziativa promossa oggi in Calabria dalla Cgil.

Ma la Cgil contesta con forza anche la decisione del governo di bloccare l’emendamento bipartisan approvato dalla commissione Lavoro della Camera e che avrebbe portato da un anno ad un anno e mezzo la cassa integrazione ordinaria. “Sacconi ha sempre detto che siamo pieni di soldi, così come Tremonti e Berlusconi, e che si spende meno dei soldi che ci sono. – ha sottolineato Epifani a Padova – Ma se è così, perché dire no a quello che il Parlamento all’unanimità ha votato?”. Anche perché, ha aggiunto Epifani, “la Cig ordinaria prorogata consente ai lavoratori e alle imprese di averla senza formalità. Non c’era quindi motivo per dire di no, se i soldi ci sono…”.

SACCONI: “UNO SCIOPERO POLITICO”. “Lo sciopero promosso dalla Cgil si svolge per la prima volta alla vigilia di un’elezione generale nel Paese a conferma della sua motivazione squisitamente politica e collaterale ai partiti di opposizione”,affermain una nota il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi. “Mai il sindacato aveva in passato utilizzato il periodo pre-elettorale. – continua Sacconi – La linea politicista adottata dalla Cgil spiega la bassa adesione allo sciopero e il suo isolamento da tutte le altre organizzazioni rappresentative dei lavoratori e degli imprenditori”.

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