Inchiesta Trani, Berlusconi: “Voglio sapere se sono indagato”

di Angela Oliva

Silvio BerlusconiROMA. Mattinata frenetica a Trani dove sono giunti gli ispettori inviati dal Ministero e con il premier Silvio Berlusconi che pressa per sapere se il suo nome compare nel registro degli indagati.

A presentare l’istanza è stato l’avvocato barese Filiberto Palumbo, legale del presidente del Consiglio assieme all’avvocato Niccolò Ghedini, che ha affermato: “Spero che rispondano presto alla nostra istanza così potremo avere subito contezza dell’esistenza di questa indagine di cui parla da giorni la stampa”.

A fargli eco anche Ghedini che sottolinea l’irrilevanza penale dei fatti e l’incompetenza territoriale della Procura di Trani: “Si viola continuamente il segreto di indagine. Nulla è stato depositato né ad un giudice, nè ai difensori. Tutto è nelle mani della Procura e degli investigatori e, guarda caso, a pochi giorni dalle elezioni, si leggono non solo i contenuti delle intercettazioni, ma perfino i precisi numeri delle stesse e, pur anche, i nomi di chi sarà interrogato nei prossimi giorni. Tutto ciò – conclude Ghedini – non solo è inaccettabile, ma è in palese e conclamata violazione di legge e concretizza una pluralità di reati e di responsabilità disciplinari che

dovranno essere accertati e severamente sanzionati”.

In merito alle ispezioni invitate in a Trani, il procuratore Carlo Maria Capristo si è detto sereno. Si tratta di violazione della Costituzione, invece, per il Ministro Angelino Alfano che ha affermato: “A Trani sono state fatte intercettazioni a strascico, in una logica quasi da catena di Sant’Antonio; viene violato l’articolo 15 della Costituzione e probabilmente anche le leggi che regolano già attualmente, prima ancora della entrata in vigore della nostra riforma, l’uso delle intercettazioni come strumento di indagine. Gli ispettori non devono, non possono e non vogliono interferire nella inchiesta”.

Intanto i vertici del Csm si riuniranno martedì mattina per discutere del caso che ha coinvolto anche Cosimo Maria Ferri, consigliere togato del Csm, che si è detto molto tranquillo: “Sono serenissimo, spero che siano pubblicate tutte le intercettazioni delle mie telefonate con Innocenzi perché non ho nulla da nascondere”.

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Redazione
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