ROMA. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha promulgato il disegno di legge sul “legittimo impedimento”.
Ciò consentiràal presidente del Consiglio e ai singoli ministri a non comparire in processo in caso, appunto, di legittimo impedimento. Previsto uno stop di 18 mesi.
Il provvedimento, approvato in via definitiva dal Senato il 10 febbraio scorso, entra in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Due gli articoli che consentiranno al premier e ai ministri “il sereno svolgimento delle funzioni loro attribuite dalla Costituzione e dalla legge”.Larticolo 2 riguarda il carattere di “legge ponte”, cioè lapplicazione della nuova norma “fino alla data di entrata in vigore della legge costituzionale” e fissa inoltre lentrata in vigore della nuova norma sul legittimo impedimento al giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il testo prevede che le attribuzioni previste dalla legge che disciplina lattività di governo e della presidenza del Consiglio, dal regolamento interno del Consiglio dei ministri, le relative attività preparatorie e consequenziali, nonché di ogni attività comunque “coessenziale” alle funzioni di governo costituiscano legittimo impedimento per il premier a comparire alle udienze penali che lo vedono imputato (non a quelle in cui è parte offesa).
Stesso trattamento vale per i ministri. Sarà Palazzo Chigi ad autocertificare limpedimento. “Ove la presidenza del Consiglio dei ministri – recita il testo – attesti che limpedimento è continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni di cui alla presente legge, il giudice rinvia il processo ad udienza successiva al periodo indicato. Ciascun rinvio non può essere superiore a sei mesi”. Il corso della prescrizione rimane sospeso per lintera durata del rinvio. La legge si applica anche “ai processi penali in corso in ogni fase, stato o grado, alla data della entrata in vigore della legge”.
“Cosa fatta capo ha”, questo il commento a caldo del leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, alla promulgazione del legittimo impedimento. “Per quanto ci riguarda – ha annunciato l’ex pm – non perderemo neppure un momento a disquisire di chi sia la colpa e, soprattutto, a chi giovi questo provvedimento che riteniamo incostituzionale e immorale. Per questo, chiederemo direttamente ai cittadini, tramite referendum, come abbiamo fatto con il lodo Alfano, se sono d’accordo sul fatto che in uno stato di diritto, come riteniamo debba essere il nostro, si possa accettare che alcune persone non vengano sottoposte a processo come succede a tutti gli altri cittadini quando vengono accusati di aver commesso un reato”. Soddisfatto invece il ministro Gianfranco Rotondi: “Bene il presidente Napolitano: il legittimo impedimento è un atto di giustizia e non di protervia politica”.