SALERNO. La difesa della famiglia di Elisa Claps – scomparsa il 12 settembre del 1993all’età di 16 anni, i cui resti sono stati trovati lo scorso 17 marzo nel sottotetto di una chiesa a Potenza – chiederà di acquisire una tuta da uomo e un’ascia e di estendere la perizia dell’incidente probatorio.
Lo ha riferito l’avvocato Giuliana Scarpetta, uscendo dagli uffici della procura di Salerno. “Abbiamo chiesto la perizia di alcuni indumenti trovati in un locale attiguo al campanile e un’ascia”, ha detto il legale. Alla domanda se si tratti di indumenti maschili, l’avvocato ha risposto: “Sì, una tuta”.
Resta secretata per 30 giorni la perizia autoptica depositata lunedì da Francesco Introna alla procura di Salerno, sulla salma di Elisa. I periti nell’ambito dell’incidente probatorio disposto dagli inquirenti, sui reperti trovati nel sottotetto della chiesa Santissima Trinità, hanno chiesto invece 60 giorni di tempo. Questi i primi dettagli che emergono dalla prima udienza dell’incidente probatorio. La Procura generale di Salerno ha deciso di non farla conoscere alle parti, a quella offesa, vale a dire la famiglia Claps, e alla difesa dell’unico indagato per l’omicidio, Danilo Restivo.
L’avvocato dellindagato, Mario Marinelli, sostiene che il suo assistito è tranquillo, a casa sua in Inghilterra, a disposizione per il prelievo del Dna, e poi dice che vorrebbe parlare “a chi ha scritto sulla lavagna nera solo il suo nome: ora servono le prove…”. Tutti sono convinti che Restivo sia l’assassino, gli si fa notare ancora una volta, ma il legale risponde: “E’ come la favola del bambino che aveva la marmellata sulla bocca, ma non l’aveva mangiata…”. Marinelli ha detto che dalla perizia autoptica “non è trapelato nulla”. “Ho sentito Danilo Restivo – ha anche detto – è a casa sua, non avrebbe motivo di non essere qua. E’ falso che sia chiuso dentro da giorni, esce ma evita il clamore mediatico. Sì, c’è stato qualche episodio nei giorni scorsi anche con la stampa, ma è una cosa finita là, non è foriera di altro”.
Elisa Claps uscì di casa la mattina del 12 settembre 1993 per recarsi alla messa, Secondo le testimonianze, la giovane aveva detto ad un’amica di dover incontrare una persona nella chiesa della Santissima Trinità, in via Pretoria, ubicata nel centro storico di Potenza. Fu scoperto in seguito che la persona incontrata da Elisaera Danilo Restivo, l’ultimo ad aver visto la ragazza e sospettato dagli inquirenti di avere un ruolo importante nella scomparsa della sedicenne per l’incapacità di ricostruire i suoi spostamenti dopo l’incontro.