ROMA.“Il governo va avanti anche se non ci ricompatteremo”. Lo afferma Silvio Berlusconi il giorno dopo l’invito-ultimatum a Gianfranco Fini.
E, se consideriamo l’aspro scontro, tutto interno al Pdl, tra Maurizio Lupi e i finiani Italo Bocchino e Adolfo Ursoandanto in ondavenerdì sera, durante la trasmissione “L’ultima parola” condotta su Raidue daGianluigi Paragone, sembra che non ci sia proprio più speranza di ricompattarsi nel partito.
“La maggioranza resisterà, il Governo continuerà, sono cose superabili”, dice il premier. “Penso che si possa ricompattare – aggiunge – ma in qualunque direzione si vada non ci saranno problemi. State sereni”. “Ho fatto la corte anche a Fini questa settimana”, ha poi detto al ritorno dal funerale di Raimondo Vianello. “È da 15 anni che lo conosco -ha continuato Berlusconi- ma com’è che adesso non andiamo d’accordo?”.
Riguardo al capitolo riforme, davanti agli imprenditori riuniti nel Salone del Mobile di Milano, Berlusconi spiega: “Quelle costituzionali non sono le più importanti. La riforma costituzionale è qualcosa a cui vale la pena di lavorare”. Poi ha detto che si farà “sentendo tutti” e possibilmente “con l’assenso di una opposizione responsabile, se diventerà responsabile”. Servirà a dare allo Stato “un assetto più moderno” permettendo di “prendere decisioni con la necessaria tempestività” Secondo Berlusconi, dopo aver dato la possibilità all’elettorato di votare direttamente il loro sindaco e presidente di Regione, “poter scegliere anche il presidente dell’Italia credo sia un diritto in più per i cittadini”. Il sistema delineato dalla Costituzione “risente del fatto che i padri costituzionali l’abbiano fatta dopo venti anni di dittatura ed avevano timore del ritorno di un regime e tutti i poteri sono stati dati all’assemblea parlamentare”. La conseguenza, per il premier, è che quello italiano “è l’esecutivo con meno poteri al mondo”. Il presidente del Consiglio “è un primus inter pares – ha concluso – vive solo della sua personale autorevolezza e infatti gli altri sono durati 11 mesi”.
Altro tema il fisco: “Nel giro di due anni realizzeremo un codice unico in materia fiscale per eliminare le migliaia di leggi che oggi creano troppa confusione”. “A causa di questa situazione – ha detto il premier – anche aziende che si fanno assistere da studi fiscali di primo piano si trovano ad essere oggetto delle attenzioni dell’Agenzia delle Entrate e magari a subire un giudizio anche quando erano convinti di non aver commesso reati”. Berlusconi ha anche preso l’impegno preciso di ridurre le tasse “appena i conti pubblici saranno a posto”. “La prima cosa che faremo – ha detto – sarà pensare alle famiglie numerose e la seconda l’abolizione dell’Irap che io chiamo imposta rapina”.
Al termine, rivolgendosialla platea dei mobilieri, si è lasciato andare a qualche battuta: “Io sono venuto qui per il pranzo, ma qualcuna delle hostess la invitate o no?”. “Questi – ha proseguito Berlusconi – non sono peccati. Non commettere atti impuri, è scritto. Tutto il resto è permesso. Vedete, è questa la differenza tra noi e quegli altri. Il loro problema è che sono sempre arrabbiati, che non hanno autoironia, mentre qualche storiella ti pulisce la mente, ti apre al sorriso”.