ROMA. Sabrina Minardi, ex compagna del boss della Magliana Enrico De Pedis, detto “Renatino”, ucciso nel 1990 in un agguato, è stata arrestata a Roma dagli agenti della Squadra Mobile.
Deve scontare in una comunità di recupero un cumulo di sei mesi di pena per cinque condanne riguardanti reati di varia natura, già passate in giudicato. Ha usufruito, per il calcolo della pena finale, dello sconto di tre anni garantito dall’indulto. Nella “somma” è stato conteggiato il periodo trascorso dalla donna sotto custodia cautelare.
La Minardi era balzata alla cronaca per le rivelazioni fatte di recente sul caso di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana rapita a Romanel 1983 e mai più ritrovata. E’ stato anche grazie alle rivelazioni fatte in passato proprio dalla Minardi che gli inquirenti hanno identificato e iscritto nel registro degli indagati tre persone. Si tratta di Sergio Virtù, 49 anni, indicato dalla supertestimone come l’autista di fiducia di Renatino De Pedis; Angelo Cassani, 49 anni, detto “Ciletto”, e Gianfranco Cerboni, 47 anni, detto “Giggetto”. I tre avrebbero avuto un ruolo attivo nel rapimento della Orlandi, figlia di un dipendente del Vaticano, che sparì in circostanze misteriose il 22 giugno del 1983 all’età di 15 anni.
Sabrina Minardi, ex compagna di De Pedis, era stata ascoltata in Procura, per oltre due ore, il 18 marzo. La donna ha effettuato, alla presenza del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e del pm Simona Maisto, un confronto con Assunta Costantini, che secondo gli inquirenti era colei che gestiva le chiavi dell’appartamento di via Pignatelli, nel quartiere Monteverde di Roma, dove sarebbe stata tenuta segregata Emanuela Orlandi, secondo quanto affermato in passato dalla stessa Minardi.
All’epoca della scomparsa di Emanuela, Sabrina Minardi aveva 23 anni e secondo i suoi racconti fu testimone di molte delle imprese criminali della Banda della Magliana, dei misteri che si accompagnarono all’organizzazione criminale e dei presunti collegamenti con il mondo della politica e gli ambienti vaticani di allora. E’ stata anche moglie dell’ex calciatore della Lazio Bruno Giordano. Nel 1994 Minardi venne rinviata a giudizio con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’induzione e allo sfruttamento aggravato della prostituzione. Nel 2008 il nome della Minardi tornò alla ribalta delle cronache per una circostanza tragica: la figlia Valentina, avuta dal matrimonio con Giordano, insieme al fidanzato Stefano Lucidi, fu protagonista dell’incidente stradale in via Nomentana a Roma dove morirono due giovani.
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