ROMA. “Il governo continuerà a fare la sua parte, la ricostruzione de L’Aquila non si fermerà”. La rassicurazione giunge dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, nel corso della presentazione a Palazzo Chigi di ‘Memento Aquila’.
Il libro raccoglie 99 testimonianze dedicate alla città distrutta dal terremoto del 6 aprile del 2009. “L’impegno del governo nella ricostruzione non mancherà – ha ribadito Letta – e non mancherà l’affetto degli italiani, per far sì che L’Aquila torni a risplendere come un tempo”. La città, ha proseguito il sottosegretario, “forte della sua storia e della sua cultura, saprà restituire l’anima al centro storico, mentre gli architetti e gli ingegneri sapranno sanare e consolidare le ferite”.
Di ricostruzione ha parlato anche il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, sottolineando che “se non si fosse fatto il lavoro straordinario fatto in questi 12 mesi, L’Aquila non sarebbe ripartita”. “Il lavoro fatto a L’Aquila – ha proseguito Bertolaso – è diventato un modello mondiale. Se non avessimo garantito la ripresa delle scuole ad oltre 16mila studenti, se non avessimo consentito a 20 mila universitari di tornare a frequentare l’Università, se non avessimo riaperto l’ospedale, senza parlare delle case antisismiche e delle casette in legno, L’Aquila non sarebbe ripartita. Questi sono fatti, non chiacchiere, – ha concluso il capo della protezione civile – riconosciuti a livello internazionale”.
BERLUSCONI: “CI VORRANNO ANNI PER RICOSTRUZIONE”. Nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi per la presentazione di un rapporto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) sulla Protezione Civile italiana, il premier Silvio Berlusconi annuncia che “per la ricostruzione il discorso prenderà molti anni e nessuno può farci niente”. “Questa è la risposta a chi ci dice non abbiamo fatto subito. – aggiunge il premier – Abbiamo fatto delle scelte: la prima scelta è stata dare la casa a chi non ce l’aveva più; poi sostegno all’economia e per terza andare a ricostruire ciò che è necessario ricostruire per mantenere i segni di identità di una città che ha radici profonde nella storia”.
“BUSINESS DELLE MACERIE”. Berlusconi ha poi fatto una precisazione sulla rimozione delle macerie a l’Aquila: “L’opposizione – ha detto il presidente del Consiglio – ha subito approfittato dell’occasione per accusare la protezione civile e il governo, ma come abbiamo poì dimostrato è stato lo stesso consiglio comunale de L’Aquila che ha visto nel business della rimozione delle macerie una possibilità di intervento per le aziende locali e quindi ha detto ‘non intervenite’. Quando si è visto che ciò no era possibile abbiamo rimosso noi le macerie”.
INTERVENTI FINANZIARI. “Il governo si è impegnato con interventi finanziari – ha aggiunto il premier – ma ogni palazzo ha la sua storia finanziaria”. Per il Cavaliere va stabilito se “su ogni palazzo ci sono danni che possiamo riparare” oppure “il palazzo deve essere demolito e ricostruito”. Ora “metteremo bene la testa sull’attività di prevenzione che è il modo migliore per evitare i disastri”, come quello avvenuto in Abruzzo.
SISTEMA ASSICURATIVO. “Raccogliamo i consigli per l’estensione del sistema assicurativo che è davvero importane” e “soprattutto sulla pianificazione che deve prevedere la situazione di sismicità di alcune zone”. Tra le norme da valutare il premier non esclude la possibilità di “vietare la costruzione” in zone di particolare attività sismica o realizzare “norme di costruzione adeguate alle scosse” possibili.