Berlusconi pronto alla pace con Fini

di Redazione

Berlusconi-FiniROMA. Dopo lo scontro in diretta tv e le tensioni accumulatesi negli ultimi mesi, il premier Silvio Berlusconi lancia un appello a Gianfranco Fini, dichiarandosi disposto a mettereda parte i contrasti affinché il Pdl resti unitoin una fase delicata del paese e della situazione internazionale.

Il Cavaliere è intenzionato a realizzare il programma presentato agli italiani, con tranquillità e senza intoppi. L’invito all’ex leader di An, tra l’altro, nasce da una serie di riflessioni, prima tra tutte quella sull’atteggiamento tenuto negli ultimi giorni dallo stesso Fini al quale viene riconosciuto di non aver messo realmente i bastoni fra le ruote al governo e alla maggioranza.

Ecco perché nel Pdl si tiene vivo il canale di comunicazione tra i due leader, non a caso l’incontro fissato per oggi tra il coordinatore nazionaleDenis Verdini e Fini sarebbe stato richiesto proprio dal presidente della Camera. Il via libera all’operazione sarebbe stato dato dal premier dopo il vertice di martedì sera con i tre coordinatori del Pdl (La Russa, Verdini e Bondi), il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il ministro Altero Matteoli.

FINI: “PRIMA RISPOSTE POLITICHE”. Ma giovedì mattina è giunta una nota del Pdl, che precisa: “Nessun incontroè previsto, né oggi né nei prossimi giorni tra Fini ed esponenti del Pdl. Poi a chiarire le cose ci ha pensato lo stesso ex leader di An: “Fino a quando non ci saranno risposte politiche ai problemi che ho sollevato è prematuro fare incontri, soprattutto con intermediari”. Il coordinatore del Pdl avrebbe dovuto svolgere il ruolo di “esploratore” per verificare lo stato dei rapporti all’interno del Pdl dopo la brusca impennata della direzione che ha registrato lo strappo dei finiani. Nel corso della direzione nazionale – ha spiegato però Fini – ho sollevato problemi politici come la lotta alla corruzione e i costi del federalismo che oggi si sono rivelati più pressanti e reali. Attendo ancora delle risposte politiche su queste questioni. Il presidente della Camera ha poi negato di essere interessato a temi relativi all’organizzazione interna del Pdl: “Tutte le questioni degli organigrammi possono stare a cuore a chi fa parte di questi organigrammi, non certo a me”. “Dobbiamo aspettare” è stato il commento a caldo di Verdini alle parole del portavoce di Fini. Ai cronisti che lo incalzavano chiedendo conto di una ipotetica telefonata del presidente della Camera, Verdini ha replicato allargando le braccia. “Sono tra coloro che hanno sempre auspicato concordia e serenità. Questo vale nel mondo dello sport come in quello della politica, figuriamoci se questo auspicio non vale a casa mia. Speriamo” ha detto La Russa.

SLITTATO L’INCONTRO CON LETTA. Martedì era stato programmato ed era poi slittato per ragioni di agenda un incontro tra Fini e Gianni Letta, Denis Verdini, Niccolò Ghedini e Fabrizio Cicchitto. Poi, in serata, nel corso di una riunione a palazzo Grazioli con il premier Berlusconi era stato dato mandato ai coordinatori del Popolo della libertà di accettare un incontro con Fini che, si sottolineava in via dell’Umiltà, era stato richiesto dall’ex leader di An. A tal fine, i coordinatori avevano dato mandato a Verdini di incontrare Fini.

BERLUSCONI SPRONA GLI AMMINISTRATORI LOCALI. Intanto, il premier non ha dubbi sulla durata del governo e chiede anche agli amministratori locali di fare la loro parte, ricordando agli assessori laziali del Pdl, incontrati a cena insieme a Renata Polverini, l’impegno preso dai candidati governatori del Popolo della libertà a piazza San Giovanni, a partire dalla realizzazione del piano casa. .

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