Berlusconi: “Fini? Impatto zero”

di Redazione

Silvio Berlusconi e Gianfranco FiniROMA. “Zero”. Silvio Berlusconi, intervistato da Bruno Vespa per il suo ultimo libro, risponde così al giornalista che gli chiede quali ripercussioni prevede per governo e maggioranza a seguito del contrasto interno con Gianfranco Fini e i finiani.

“Il Governo andrà avanti con il suo programma – risponde il presidente del Consiglio – sostenuto com’é da una maggioranza forte e coesa sia al Senato che alla Camera”.

“Nessuno dei temi evocati da Fini alla direzione nazionale è mai stato proposto nelle nostre riunioni, né portato in discussione nell’Ufficio di presidenza, né comunicato a me come presidente del Popolo della Libertà né ai tre coordinatori nazionali. Nemmeno a Ignazio La Russa che pure ha sempre avuto contatti regolari e frequenti con il presidente della Camera”, ha poi aggiunto il premier nella lunga conversazione sui suoi sedici anni di vita politica, che sarà pubblicata nel libro ‘Nel segno del Cavaliere’ firmato dal conduttore di Porta a Porta in uscita il 28 maggio prossimo. “In ogni caso – ha aggiunto Berlusconi – lo stesso intervento pronunciato da Fini nel corso della riunione della Direzione ha dimostrato che non vi erano dissensi su questioni politiche essenziali tali da giustificare le drastiche decisioni che poche settimane prima erano state ventilate nel corso del mio incontro con il presidente della Camera”.

“IN UN PARTITO LA MINORANZA DEVE ADEGUARSI A DECISIONI MAGGIORANZA”. Guardando agli attriti con il presidente della Camera, Berlusconi ha però voluto evidenziare come “lo stesso intervento pronunciato da Fini nel corso della riunione della Direzione ha dimostrato che non vi erano dissensi su questioni politiche essenziali tali da giustificare le drastiche decisioni che poche settimane prima erano state ventilate nel corso del mio incontro con il presidente della Camera”. Visto che il presidente della Camera parla comunque di “Generazione Italia” come di una corrente organizzata all’interno del Pdl, Vespa ha chiesto a Berlusconi se nel partito ci saranno formalmente una maggioranza e una minoranza. “Ho inteso e intendo costruire un partito che duri decenni e sia il protagonista della storia italiana. – ha risposto il capo del Governo – Un partito così può essere soltanto democratico e trasparente con uno statuto che attribuisce ai singoli organi direttivi delle precise responsabilità. Ci si riunisce, si discute, si pongono problemi e se non c’è unanimità di vedute si mettono ai voti i singoli provvedimenti e la minoranza deve adeguarsi alle decisioni della maggioranza anche per quanto riguarda il voto in Parlamento. Questa è la regola che vige in tutti i partiti democratici dell’Occidente”.

“NON PUO’ FARE CONTROCANTO A CHI LO HA ELETTO”. Sempre in merito al suo rapporto con Fini, Berlusconi sottolinea: “Ho detto a Fini che per litigare bisogna essere in due e io non litigo con nessuno. Certo non si può ricoprire una carica istituzionale ‘super partes’ e fare nello stesso tempo il controcanto al governo, alla maggioranza che ti ha eletto e al movimento di cui sei espressione”.

“LA LEGISLATURA AVRA’ REGOLARE SVOLGIMENTO”. “Quali sono le condizioni perché la legislatura possa completarsi?, domanda Vespa. “Sono assolutamente convinto che la legislatura avrà il suo regolare svolgimento. Non c’é nessuna possibilità che si vada alle elezioni anticipate. Abbiamo un preciso obbligo con tutti gli italiani: realizzare le riforme che abbiamo promesso. Come è nostra abitudine, manterremo la parola. Eventuali subordinate non esistono, perché non esistono riforme al ribasso o dimezzate”.

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