ROMA. “Va bene l’emergenza economia ma si rischia di impoverire culturalmente il Paese. Va approfondita la scelta dei tagli”.
E’ l’opinione diLuca Barbareschi (Pdl), vicepresidente della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni, alla luce della manovra varata dal governo che, in attesa di firma del Quirinale e di esame del Parlamento, ha scatenato durepolemiche anche all’interno della stessa maggioranza di centrodestra. Tra le critiche spicca quella delministro della Cultura Sandro Bondi, il quale ritiene il suo ministero “esautorato” e che alcuni degli enti a rischio soppressione, come il Centro sperimentale di cinematografia, la Triennale di Milano, il Vittoriale, “non possono essere considerati lussi”.
“Gli enti inutili sono inutili – riflette Barbareschi – e ciò, in un momento di crisi in cui ogni provvedimento finalizzato a tagliare i costi della pubblica amministrazione e non solo, dev’essere accolto con favore. Attenzione, però, a non colpire con una scure una categoria che, non sempre ma spesso, ha supportato la crescita e lo sviluppo culturale nel nostro Paese”.
“Occorre – continua il parlamentare del Pdl – individuare dei criteri di valutazione che ci aiutino a distinguere tra enti fasulli, o quantomeno davvero inutili ed improduttivi se non per sé stessi, da quelli che nel Paese hanno svolto un ruolo che oggi, anche in un momento di crisi in cui i provvedimenti devono essere rapidi oltre che decisi, devono salvarsi e sopravvivere, magari opportunamente monitorati nei costi di gestione e non solo. Cultura e sviluppo sono un binomio che non si può scindere né trascurare, e in Italia occorre spingere sull’acceleratore della crescita altrimenti saremo sempre nelle condizioni di dover correre ai ripari”.
“Questa situazione di emergenza – conclude Barbareschi- dev’essere risolta cercando di colpire gli sprechi, oppure attraverso una seria lotta all’evasione fiscale, vera piaga del Paese, non depauperando ulteriormente gli italiani di un patrimonio importante”.