Alfano: “A settembre presento riforma della giustizia”

di Redazione

Angelino AlfanoROMA.A settembre la presento al Consiglio dei ministri e poi la porteremo in Parlamento”. Così il ministroAngelino Alfano, in un’intervista al Corriere della Sera, sulla nuova riforma della giustizia.

“La voteremo presto. – promette il Guardasigilli – Per varare la Bicamerale di D’Alema ci vollero quattro mesi”. I punti qualificanti della riforma, sottolinea Alfano, sono tre: “La separazione degli ordini tra pm e giudicanti con percorsi separati fin dall’inizio, la creazione di due Csm e di un meccanismo disciplinare che risolva il problema di una giustizia troppo domestica in questo campo”.

Il ministro interviene anche sul ddl intercettazioni. “Alcuni commentatori e l’opposizione – dice – citano la Costituzione a salterello, come facevano da bambini con le tabelline: ricordano l’articolo 21 saltando l’articolo 15, quello che afferma che la libertà e la segretezza delle comunicazioni è inviolabile”.

Sull’eventuale ricorso alla fiducia anche alla Camera, “al Senato il governo ha posto la fiducia solo a causa dell’ostruzionismo dell’opposizione”, afferma Alfano. “Il presupposto che la sinistra abbassi il livello dello scontro in base ad eventuali, ulteriori modifiche è una pura illusione. La sinistra è d’accordo solo su una cosa: che la nuova legge non si faccia”.

Quanto alle richiestedei finiani,”nessuno – dice Alfano – può negare che il testo uscito dal Senato ha recepito molte osservazioni di Fini e dei finiani e quando c’é stata la votazione nel Comitato di presidenza del Pdl, i finiani hanno votato a favore. Era l’8 giugno, cinque giorni fa”.

BONDI: “PROPOSTE INECCEPIBILI”. “L’intervista e le proposte del ministro Alfano sono ineccepibili. Il Pdl avrà il compito e il dovere di sostenerle nel paese e in parlamento affinché abbiano un consenso che oltrepassi quello dell’attuale maggioranza”. Lo afferma Sandro Bondi, coordinatore del Pdl e ministro della Cultura. Gianfranco Rotondi, ministro per l’Attuazione del Programma di Governo, invita l’opposizione alla responsabilità:”Il muro contro muro sulle riforme – dice Rotondi – e, in particolare, sulla giustizia produce solo pregiudizi e rischia di vanificare gli appelli del presidente Napolitano. Auspico che da parte dell’opposizione ci sia un sussulto di responsabilità. La proposta del ministro Alfano va nella direzione di un sistema giudiziario più snello ed efficace. E’ questo il momento di scelte impegnative e coraggiose”.

IDV: “BERLUSCONI ORDINA, ALFANO OBBEDISCE”. Per il presidente del gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, “Berlusconi ordina, Alfano fedelmente obbedisce. Così, non contento dei danni già fatti con il processo breve, il legittimo impedimento e il ddl sulle intercettazioni, il Guardasigilli annuncia la grande controriforma dettatagli da Berlusconi per smantellare quel che resta della Giustizia italiana”. “L’unica riforma di cui ha bisogno la Giustizia in Italia – ha aggiunto Belisario – è quella che prevede più soldi, più mezzi, più tecnologia, più magistrati, più uomini delle forze dell’ordine, invece per questo governo miope e incapace le priorità sono altre. Così dopo i tagli alle risorse, dopo le leggi ad personam e le leggi bavaglio, il ministro Alfano risponde rilanciando la separazione delle carriere solo per fare in modo che il pubblico ministero sia sottoposto al governo, come pretende Berlusconi. La Giustizia italiana è malata – ha concluso il capogruppo dei senatori dipietristi – e il governo si prepara a darle il colpo di grazia”. Sempre dall’Idv, il capogruppo alla Camera, Massimo Donadi, commenta: “Riformare la giustizia per metterla sotto il potere dell’esecutivo risponde agli interessi contingenti e personali di Berlusconi e non a quelli generali del paese o dei cittadini”. “Non ci fidiamo – continua Donadi – di chi un giorno sì e l’altro pure irride e denigra le istituzioni e la costituzione, che ritiene fastidiosi ostacoli tra lui ed il raggiungimento del potere assoluto. Affidare la riforma della giustizia a Berlusconi sarebbe come affidare al lupo di Cappuccetto Rosso la salvaguardia dei boschi”. “Le priorità della giustizia italiana sono altre – aggiunge il presidente dei deputati Idv – ed il ministro Alfano o non lo sa o finge di non saperlo: processi più brevi, certezza della pena, mezzi e risorse a chi amministra la giustizia. Sono queste le riforme di cui hanno bisogno gli italiani e di questo dovrebbe occuparsi il ministro della Giustizia, non di seguire i disegni deliranti e ossessivi di Berlusconi”.

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