LEVICO TERME. Davanti al sindacato Cisl, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha indicato al sua ricetta per uscire dalla crisi.
La strada giusta, secondo il ministro, è quella della “economia sociale di mercato”. Con la globalizzazione, ha spiegato il titolare di via XX Settembre, “è finito il conflitto tra capitale e lavoro. Io, tra la dialettica continua di questo conflitto e l’economia sociale di mercato, non ho dubbi: la via giusta è quella dell’economia sociale di mercato”.Una strada, sottolinea Tremonti, come “quella di Pomigliano”, riferendosi allo stabilimento Fiat in provincia di Napoli.
POMIGLIANO. “Sono onorato di parlare davanti a una platea di uomini liberi e forti. – aveva esordito il ministro, ospite della Festa nazionale della Cisl a Levico Terme- Purtroppo ci sono casi di uomini che sono forti ma non sono liberi, non sono liberi da pregiudizi, da ideologie, da limiti che credo debbano essere superati”. In platea anche Guglielmo Epifani,segretario della Cgil,che non ha siglato l’accordo con la Fiat per lo stabilimento campano. Secondo Epifani,”Pomigliano non ha alternative. Napoli non ha alternative sul suo territorio. Servono occupazione, sviluppo e investimenti”. “Se non dicessimo questo – ha proseguito – saremmo in contrasto con tutto ciò che abbiamo fatto in passato, con gli scioperi, le mobilitazioni coi giovani, con la Chiesa. Già altre volte la Fiat aveva ipotizzato la chiusura, ma siamo sempre riusciti a fare restare la produzione”. “Non dimentichiamo Termini Imerese. – ha aggiunto Epifani – Nemmeno qui c’é altro e non sono convinto che la soluzione trovata sia la soluzione”.
FINANZIARIE “COMUNITARIE”. Tremonti ha anche spiegato che “quest’anno è l’ultimo in cui si faranno Finanziarie nazionali. Le politiche economiche si faranno nello stesso tempo dell’anno, nello stesso modo tutti insieme. Non ci sarà più un Paese che fa le sue scelte diverse dagli altri”, ha aggiunto il ministro riferendosi all’Unione europea.
LABIRINTO DI LEGGI. In Italia, hadetto il ministro dell’Economica,c’è una “quantità impressionante e crescente di regole” che bloccano l’economia. “Questo è un Paese che fa quattro chilometri di Gazzetta Ufficiale l’anno, un chilometro quadrato di regole all’anno”. “Abbiamo una quantità impressionante e crescente di regole, che hanno l’effetto di un blocco oltre il bisogno, di una ragnatela, che fa anche paura”, ha aggiunto, sottolineando la presenza di un “labirinto di leggi”, in Italia ma anche in Europa.
LIBERTA’ D’IMPRESA. Quanto alla libertà d’impresa e alla riforma allo studio del governo, Tremonti ha ribadito la sua approvazione alle modifiche degli articoli 41 e 118 della Costituzione e le sue proposte di deregulation per facilitare la libertà dimpresa. LItalia, ha detto, “non può competere con sistemi troppo diversi dal nostro e per farlo dobbiamo lasciare giù un po di zavorra”. Per Tremonti “lideaè semplice: aggiungere nellarticolo 41 della Costituzione il principio del riconoscimento della responsabilità alla persona. Poi la segnalazione di inizio attività lautocertificazione, lidea dei controlli solo ex post e infine il riconoscimento della buona fede. Questo deve essere fatto da subito per legge ordinaria e questi cinque principi devono essere blindati con legge costituzionale perché nel nostro sistema, che è bloccato, se non cambi la Costituzione si blocca tutto”.