ROMA. “Le Regioni ci hanno illustrato le loro posizioni, che sono ben note, e ci hanno consegnato il documento da loro redatto. Ritengono eccessivi i tagli e chiedono una rimodulazione della manovra. Vedremo, nel confronto con il Governo, quali spazi ci siano”.
Così si è espresso il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, subito dopo l’incontro con una delegazione delle Regioni guidata dal presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Vasco Errani (nella foto). “Le Regioni sono consapevoli che la manovra va fatta – ha proseguito Gasparri – e che i saldi sono quelli. E’ chiaro che le Regioni hanno una particolare rilevanza perché gestiscono capitoli importanti, dalla sanità ai trasporti”.
“TREMONTI PRUDENTE MA ATTENTO AD ASCOLTO”. “Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, nell’incontro che abbiamo avuto ieri, è stato prudente ma attento all’ascolto e ci ha dato appuntamento per proseguire il confronto quando e come vorremo”, ha aggiunto Gasparri. “Lavoreremo agli emendamenti – ha proseguito il pidiellino – che é un modo per segnalare i problemi. Entro venerdì ne spunteranno tanti ma questo ovviamente non vuol dire mettere in discussione la manovra. Dovremo selezionare alcuni punti, tra cui questa discussione tra Governo e Regioni. Affronteremo tutto in commissione bilancio la prossima settimana, in vista dell’approdo in una la settimana successiva. E’ un passaggio impegnativo ed infatti siamo impegnati”. Gasparri ha ricordato che “l’Italia arriva a questo appuntamento in modo migliore rispetto ad altri Paesi, compresa la Germania, anche grazie alle manovre fatte nel corso dei questa legislatura”.
ERRANI. “Mi sembra si stia facendo strada la consapevolezza delle buoni ragioni delle Regioni sia presso le forze sociali che parlamentari”, commenta Errani subito dopo l’incontro di una delegazione dei presidenti con i gruppi del Pdl e dell’opposizione al Senato. “Il problema che poniamo – ha chiarito Errani – non attiene la lotta agli sprechi, che pure deve esserci tanto che parlo di autoriforma delle Regioni, ma riguarda i tagli a monte, dal trasporto pubblico alle politiche sociali. Bisogna riequilibrare la manovra e chiediamo alle forze economiche e sociali, con le quali ci rivedremo, di lavorare insieme per costruire una iniziativa che dia maggiore equità alla manovra, nell’interesse dei cittadini e delle imprese”. Per Errani, è compito del governo garantire una maggiore equilibrio della manovra che, dice, al momento comporta un peso al di sotto del 2% per l’amministrazione centrale e del 13% sulle Regioni. Ai giornalisti che gli hanno fatto osservare alcune dichiarazioni del presidente leghista del Veneto, Luca Zaia, Errani ha risposto: “C’é un livello di appartenenza politica e c’é un livello istituzionale. Questo è un valore, che prescinde dalle logiche di schieramento. Il documento delle regioni è stato votato ieri all’unanimità dai governatori. Poi per evitare ragionamenti senza solidità occorre un quadro di finanza pubblica chiaro”. Quanto ai costi standard, ha infine chiarito Errani, se è vero che “la disparità dei costi tra Regione e Regione va superata” prima di definirli bisogna sapere quali sono i Lea (Livelli essenziali di assistenza) da garantire e i Liveas (Livelli essenziali di assistenza sociale); insomma non si tratta di una operazione ragioneristica ma una impegnativa e seria scelta politica in cui siamo impegnati a dare un contributo importante”.
LA RUSSA: “NON ESCLUSE MODIFICHE”. “Chiaro che quando ci sono tagli ognuno dica: giusto, ma non nel mio giardino”. Lo afferma il ministro della Difesa, Ignazio la Russa, entrando all’assemblea di Confcommercio e commentando le proteste delle Regioni sui tagli disposti dalla manovra finanziaria. “Si tratta di cogliere anche in queste proteste – aggiunge La Russa – gli elementi di ragionevolezza”. “Poi non è da escludere che a saldi invariati – conclude il ministro – qualche modifica possa intervenire, come peraltro sempre accaduto in Parlamento per qualsiasi Finanziaria”.
BERLUSCONI: “BASTA CON SPRECHI”. Sulla questione è intervenuto, dall’assemblea di Confocommercio, anche il premier Silvio Berlusconi: “La manovra non comporta sacrifici al mondo delle imprese ma alle amministrazioni pubbliche che devono limare sprechi, spesa pubblica andrebbe dimezzata in province, regioni e comuni e avremmo così numeri abbandanti”.
COTA: “NESSUN RISCHIO PER FEDERALISMO”. Nella manovra non c’ è alcun rischio per il federalismo, secondo il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. “E’ il contrario. – ha detto a margine della presentazione del piano straordinario regionale del lavoro – Nella situazione di crisi in cui ci troviamo c’é l’esigenza che il federalismo fiscale vada a regime il più presto possibile perché – ha aggiunto – è uno strumento per razionalizzare le risorse e tagliare gli sprechi”. Nella manovra prossima al varo “le Regioni subiscono tagli così come gli altri enti. – ha sottolineato Cota – Da presidente di Regione se venisse rimodulata e i tagli alle Regioni fossero minori, sarei contento, ma ho un atteggiamento costruttivo: questa manovra ci voleva e il governo ha fatto bene. Abbiamo concordato i saldi, ma decideremo noi come fare i tagli, non saranno orizzontali, ma selettivi premiando le Regioni virtuose e su questo punto c’é la disponibilità da parte del governo”.
PD: “ACCANIMENTO VERSO REGIONI”. “Non si capisce l’accanimento di questa manovra verso le Regioni e i Comuni che vengono chiamati a sostenerne il peso molti di più di quanto non tocchi all’amministrazione centrale”. Così si è espresso il presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, al termine dell’incontro dei gruppi dell’opposizione al Senato con la delegazione delle Regioni guidatada Errani. “Incontrerò il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri – ha aggiunto l’esponente Pd – e cercheremo di capire se si può costruire una azione comune per riequilibrare la manovra. Mi chiedo – ha concluso Finocchiaro – come si possa parlare di federalismo senza dare risorse alle Regioni”.
IDV: “MANOVRA INIQUA”. “La manovra finanziaria del Governo é iniqua e aumenta i guasti già presenti nel tessuto socio-economico del Paese”. Lo afferma, al termine dell’incontro con il Comitato dei presidenti delle Regioni, il presidente del gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario. “Riuscire a scontentare tutti, comprese le Regioni, è davvero un’impresa delle peggiori che mette in mutande il Paese – sostiene Belisario – non consentendo alle Regioni di far fronte neppure agli impegni a cui il governo ha da tempo abdicato. Per questo l’Italia dei Valori ha proposto una contromanovra economica in grado di trovare risorse recuperandole soprattutto dall’evasione fiscale, così da poterle utilizzare proprio per quei servizi essenziali per la vita dei cittadini che il Governo ha scaricato sulle spalle delle amministrazioni locali”. “Proveremo a cambiare la manovra per renderla più equa – conclude il presidente dei senatori Idv – anche ridistribuendo i tagli che oggi sono sopportati da Regioni ed Enti locali e che aumentano le disuguaglianze a tutto svantaggio dei cittadini, in special modo di quelli delle fasce sociali più deboli”.