Manovra, tagli alle tredicesime? Governo ci ripensa

di Redazione

 ROMA.Un emendamento alla manovra finanziaria, firmato dal relatore Antonio Azzolini, rischia di aprire scontri peggiori di quelli vistifino ad oggi.

A copertura di una nuova norma che prevede di escludere promozioni, straordinari e arretrati dai tagli della pubblica amministrazione previsti in manovra potrebbero infatti arrivare riduzioni delle tredicesime di una serie di categorie, tra cui poliziotti, professori e ricercatori universitari, magistrati e diplomatici. L’emendamento è al vaglio della commissione Bilancio al Senato.

Ildecreto prevede che alcune voci vengano escluse dal blocco triennale per i dipendenti del pubblico impiego, tra cui: le variazioni dipendenti da eventuali arretrati, il conseguimento di funzioni diverse in corso d’anno e gli effetti derivanti da eventi straordinari della dinamica retributiva. Inoltre si stabilisce che a partire dal primo gennaio 2011 e fino al 31 dicembre 2013 “l’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale” non potrà superare “il corrispondente importo dell’anno 2010” che dovrà essere ridotto in misura “proporzionale alla riduzione del personale in servizio”.

Di conseguenza,l’emendamento prevede, al fine di assicurare i risparmi di spesa previsti dalla manovra, la possiblità di intervenire sulla tredicesima mensilità: “La tredicesime spettante al predetto personale può essere ridotta con decreti di natura non regolamentare” del presidente del Consiglio e degli organi di autogoverno. Possono inoltre essere emanati “distinti decreti” per: il personale dirigente e non delle forze armate, dei vigili del fuoco, il personale di magistratura, i professori e ricercato universitari, per il personale di carriera prefettizia, per il personale diplomatico e il personale della carriera dirigenziale penitenziaria.

DIETROFRONT DEL GOVERNO. “Non vi è nessuna ipotesi che preveda la possibilità di un taglio della tredicesima per il personale del comparto sicurezza”. Lo assicura il ministro della Difesa, Ignazio La Russa che riferisce di aver parlato con il responsabile del ministero dell’Economia: “Per evitare ogni confusione – spiega – il ministro Tremonti mi ha preannunciato che con ogni probabilità eliminerà anche la semplice possibilità, facoltativa, di optare per questa soluzione, anziché per il taglio degli aumenti a seguito di promozioni”. Una conferma arriva anche da Maurizio Gaparri, che riferisce di aver sentito i ministri La Russa e Maroni. “Anzi – aggiunge il capogruppo Pdl al Senato – stiamo intervenendo sulle indennità accessorie e su altre fasi del trattamento economico. Il lavoro duro e prezioso di questi uomini imporrebbe rispetto e l’erogazione di scatti e benefici economici per le promozioni. Su questi temi proseguono le nostre iniziative”. “Non siamo disposti a tagliare la tredicesima alle forze di polizia, ai carabinieri e ai vigili del fuoco”, aveva affermato poco prima il leghista Bricolo. “Stiano tranquilli poliziotti e carabinieri, – aggiungeva – la Lega si è già attivata. Svolgono una funzione fondamentale per la sicurezza del Paese e nessuno può pensare di mettere le mani sui loro stipendi”.

OPPOSIZIONE. Immediate le reazioni del mondo politico, in particolare dall’opposizione, alla notizia. Pier Ferdinando Casini dell’Udc commenta: “Spero solo che l’emendamento che prevede il taglio delle tredicesime per le forze dell’ordine, assieme a quelle di molte altre categorie, sia solo un nuovo clamoroso refuso di questa maggioranza sulla manovra. Sarebbe gravissimo colpire il simbolo della legalità e della sicurezza nel nostro Paese, già vessato da una situazione in cui è contingentata persino la benzina per le auto di pattuglia. Chi è incaricato di garantire la sicurezza dei cittadini ha già subito troppe umiliazioni negli ultimi anni. Ma se questa fosse davvero la volontà del governo, contrasteremo con ogni mezzo in Parlamento questa sconcertante iniziativa”. Per Emanuele Fiano, responsabile del forum sicurezza del Pd, se fosse verala notizia “vorrebbe dire che questa maggioranza è davvero alla frutta e che non esita a rovistare nel fondo delle tasche già vuote di una parte decisiva del comparto pubblico”.

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