TORINO. I quotidiani Il Messaggero e il Corriere della Sera hanno pubblicato i primi nomi della cosiddetta “lista Falciani”, un elenco di potenziali evasori consegnato dall’informatico Hervè Falciani che ha sottratto i dati di quasi 6mila contribuenti dai computer della sede ginevrina del gruppo bancario inglese Hsbc.
Sui cento italiani indicati, la Guardia di Finanza di Torino sta ora compiendo verifiche. Tra i 25 nomi pubblicati figura anche l’ex ambasciatore Giuseppe Maria Borga, che ha dichiarato d’aver avuto un conto a Ginevra ma d’aver riportato già tutto il denaro in Italia grazie allo scudo fiscale.
Il Messaggero ha sottolineato che nell’elenco dei cento ci sono commercianti, professionisti e intellettuali. IlCorriere ha fatto invece rilevare “una curiosità”: coloro che hanno superato il milione di dollari di deposito sono tutti over 70. I primi 25 della lista Falciani hanno portato fuori dall’Italia un totale di 8 milioni e 299mila dollari.
La listaera stata richiesta lo scorso maggio, per rogatoria, dalla Procura di Torino, e nasconderebbe un “tesoretto da 6,9 miliardi di dollari”. Nell’elenco sono contenute 6.936 posizioni finanziarie, riferite a 2 anni (dal 1.1.2005 al 31.12.2006), per complessivi 5.728 contribuenti, tra i quali 133 sono persone giuridiche (società, associazioni). 132 depositi sono superiori ai 10 milioni di dollari.
Tra le persone fisiche indicate nell’elenco risulta il 51% di imprenditori, il 15% di casalinghe, il 14% di professionisti (avvocati, dentisti e giornalisti), l’11% di dirigenti di azienda, il 4,5% di pensionati e il 2% di studenti. Il 63% dei contribuenti sono in Lombardia, l’11% nel Lazio, il 7% in Piemonte, il 4,5% in Emilia Romagna, il 4% in Veneto, il 3,5% in Toscana, il 3% in Campania come anche nelle Marche, il 2,5% in Trentino Alto Adige, l’1,5% in Friuli Venezia Giulia e in Liguria, lo 0,5 % in Puglia.
In totale, sarebbero 127mila i conti, detenuti da 79mila persone di diverse nazionalità, custoditi nella filiale svizzera della banca britannica.
Le indagini in Francia si stanno svolgendo in collaborazione con lo stesso ex bancario Falciani che, trasferitosi in Francia, ha contribuito a decifrare i dati sottratti e sequestrati dalle autorità francesi, dopo la denuncia depositata dalla stessa Hsbc. Il tecnico informatico, doppia nazionalità (francese e italiana), nel periodo in cui lavorava per la banca è riuscito a mettere le mani sui dati di oltre 120mila conti correnti dell’istituto con l’intenzione di offrirli ai governi interessati. L’apertura dell’inchiesta a Nizza deriva dalla convinzione che diverse persone che risiedono nella regione abbiano aperto conti nella banca di Ginevra per riciclare denaro sporco.