Berlusconi: “Se la manovra non passa andiamo a casa”

di Redazione

Silvio Berlusconi ROMA. In un’intervista concessa a Studio Aperto, notiziario di Italia 1, il premier Silvio Berlusconi affronta i temi della manovra, delle intercettazioni, dei contrasti all’interno del Pdl, della ricostruzione a L’Aquila.

Sulla manovra, per la quale è stata chiesta la fiducia al Parlamento,è categorico: “Chiedere la fiducia è stato un grande atto di coraggio da parte dell’esecutivo.Se il governo dovesse andare sotto andiamo a casa”. E difende il ddl sulle intercettazioni, contestato dalla Federazione nazionale della stampa e dalle opposizioni:”È una legge sacrosanta”, dice Berlusconi.”Ricalca – aggiunge – un altro disegno di legge approvato con una maggioranza bulgara nel 2007 quando al governo c’era la sinistra”. Allora, sottolinea il Cavaliere, “nessuno allora parlò di ‘legge bavaglio’, di oltraggio alla libertà e alla democrazia, ma per la sinistra democrazia e libertà esistono solo quando al governo ci sono loro”.

“La riforma delle intercettazioni non modifica nulla nelle indagini sulla mafia – continua il premier – non un solo reato è stato sottratto alla lista di quelli per i quali si possono fare intercettazione. Anzi, ne è stato aggiunto uno: lo stalking”. Del resto, aggiunge, “sulla lotta a criminalità il nostro è il governo che ha fatto di più e meglio in 60 anni. Sono stati sequestrati beni della mafia e della camorra per 12 miliardi di euro, sono stati arrestati 5.600 presunti mafiosi tra cui 26 dei 30 più pericolosi”.

Per quanto riguarda i dissapori con Gianfranco Fini, anche qui la sua posizione è netta: “Ho in mente di continuare a governare e di andare avanti con passione determinazione e slancio e chi nel Pdl dovesse dissentire da questo impegno assoluto e morale dovrebbe prendere atto di non essere più in sintonia con i nostri elettori”. Il presidente del Consiglio spiega di aver fondato il Popolo della Libertà “per mettere insieme tutti i partiti del centrodestra e tutti gli italiani che non si riconoscono nella sinistra ed anche per modernizzare la politica italiana. Questo gli italiani lo hanno capito visto che abbiamo vinto tutte le elezioni a cui il nostro movimento ha partecipato dalla sua fondazione”. E qui il Cavaliere ha citato gli ultimi sondaggi: “Il gradimento del presidente del Consiglio al 63%, un record in Europa. Questo conferma che il popolo dei moderati resta convinto che la linea intrapresa è stata quella giusta”.

Altro argomento di grande attualità è la ricostruzione post-terremoto in Abruzzo che mercoledì, a Roma, ha visto scontri tra aquilani e forze dell’ordine. Tuttavia, il premier ritiene che “ci sia stata molta strumentalizzazione. Noi abbiamo fatto come governo un intervento immediato ed efficace dopo il terremoto”. Sulla ricostruzione non ha dubbi: “Spetta agli enti locali, al comune e alla regione. Il governo doveva dare i finanziamenti, cosa che è stata fatta finora”. Il suo governo, diceil Cavaliere, “ha fatto il miracolo per come è intervenuto subito dopo il terremoto, come nessun altro paese è riuscito a fare dopo una catastrofe naturale. In meno di 10 mesi abbiamo dato una casa a chi l’aveva persa”.

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