La escort Terry: “Anch’io a letto con Berlusconi”

di Emma Zampella

Terry De NicolòROMA. L’ultima in ordine di tempo si chiama Maria Teresa De Nicolò, per tutti “Terry”, ha 38 anni e appartiene alla cerchia delle donne che hanno tenuto compagnia al premier Silvio Berlusconi.

“No, con i giornali non parlo. Mi hanno contattata in molti, dai quotidiani ai settimanali, ma per concedere un’intervista avrei bisogno di un supporto legale ed economico. Perché se mi querela Berlusconi, io poi cosa faccio?” così aveva risposto a molti quotidiani, tra cui “l’Espresso”, Terry quando questi le chiedevano informazioni circa la sua frequentazione con il Cavaliere.

Ma ad un anno di distanza sembra che qualcosa sia cambiato e la escort non ha perso tempo a vuotare il sacco. Terry è infatti stata ascoltata come persona informata dei fatti dai pm Giuseppe Scelsi e Marco Di Napoli, titolari dell’inchiesta su un giro di tangenti, cocaina e prostitute con al centro l’imprenditore pugliese Gianpaolo Tarantini. Il cosiddetto “Bari Gate”.

Negli uffici della Procura ci sono alcuni investigatori, tra cui il tenente colonnello Salvatore Paglino, il finanziere indagato per stalking (ai danni della stessa De Nicolò), rivelazione di segreto d’ufficio e peculato, reato. L’interrogatorio inizia alle 9,30 e si conclude mezz’ora dopo. Il suo racconto molto preciso in ogni particolare è stato riportato dal quotidiano “Repubblica” e va dalla descrizione delle modalità dei viaggi, soffermandosi su alcune mete in particolare fino alla descrizione della cena avuta alla presenza del premier e di altre 20 ragazze. “Non ricordo la data esatta” dice la escort cominciando il suo racconto circa il viaggio da Bari a Roma che è stato pagato a spese di Tarantini, il quale le fece trovare in aeroporto il biglietto elettronico. Il motivo della visita della De Nicolò al premier non risulta essere dichiarata al momento della sua partenza, e a proposito dice: “Al telefono Gianpaolo non mi ha voluto dire nulla, perché forse, non so, temeva già delle intercettazioni. Mi ha detto soltanto: ‘Vieni a Roma’, io gli ho chiesto perché. ‘No, vieni a Roma, andiamo a cena’. Pensavo che fosse una cosa tra me e lui, nel senso come era successo a Cortina o a Milano”. La telefonata arriva in prima mattinata per una convocazione immediata: “Ho dovuto fare la borsa in mezz’ora. A Roma all’aeroporto c’era un autista ad aspettarmi. Con una Bmw nera. Lavorava per Tarantini, me lo ha detto lui. Mi ha portata in hotel, in via Margutta, ma non ricordo il nome. Anche perché era in ristrutturazione. Un hotel dove tra l’altro ho anche dimenticato degli indumenti intimi. Avevo una camera da sola, ma c’erano altre stanze prenotate. Il tempo di fare un po’ di acquisti in centro e poi l’autista mi ha portata da Tarantini che alloggiava all’hotel De Russie. È lì che mi disse, testuali parole: ‘Ma non hai capito perché ti ho fatto venire qui a Roma?’. Ed io candidamente dissi di no. E lui: ‘Perché stasera si va a cena da Silvio Berlusconi’. Pensavo fosse uno scherzo, invece poi, quando mi ha raccontato i dettagli di come vestirmi, ho capito che non stava scherzando. ‘Vestiti in maniera sexy, Sii gentile’, non mi ricordo, forse sul lavoro che dovevo dire che facevo, il nome d’arte, però ricordo che lui ci teneva, quindi io ho capito che era vero”.

Poi arriva il racconto della cena: “Avevo portato diversi abiti – racconta la escort – come faccio comunque di solito, degli abiti eleganti. In una borsa tipo Vuitton avevo messo i vestiti, le scarpe, tutto il necessaire, che, anche se per un giorno, comunque, insomma, noi donne…”. Il racconto di Terry anche in questa fase è molto preciso. A prenderla in albergo c’erano altre due auto: “La Bmw e un’altra macchina. Con dentro Tarantini, l’unico uomo, e cinque sei o sette ragazze. Quando siamo arrivati al palazzo (Grazioli, ndr), abbiamo aspettato un po’ fuori, pensavo che ci perquisissero. Nella corte, si chiama così?, siamo entrati con le auto e poi ci siamo fermati un po’ di tempo, forse per avere l’ok per salire su. Però la cosa che mi ha colpito è stata la mancanza assoluta di controlli, che mi ha scioccato, che le devo dire del metal detector. Io abituata a vivere in America, dove veramente lì ti controllano anche al supermercato, mi ha stupita, e ci sono rimasta male”.

Terry parla del dopocena: “Finito di mangiare ero un po’ in imbarazzo, nel senso, non conoscendo le persone lì, mi ero chiesta dove fossero finiti (Berlusconi e Tarantini), poi sono andata in un salottino e li ho visti parlare lì. Ho detto “cosa facciamo? È tardi!”. Lui (Tarantini) ha detto: “No, oh, io me ne vado, tu fai quello che vuoi!”. Un investigatore chiede a Terry: “Fai quello che vuoi” o “sarebbe opportuno che tu rimanessi qua?”. “No vabbè, l’ha detto in maniera diplomatica. – risponde – Sì, era sottinteso che volesse che io rimanessi. Però non è stata una cosa obbligata. Lui ha detto: “Fai quello che senti”. E nella notte che il racconto diventa interessante, visto che tutte le ragazze presenti sono rimaste fino al mattino: “Sono rimasta a palazzo Grazioli fino alle undici, le dieci. – dice Terry – Il problema è che fuori c’erano tantissimi giornalisti, perché quel mattino io ricordo che lui aveva forse un discorso da fare, quindi era già tutto pienissimo di gente, il problema era poter uscire senza essere visti, si è dovuto aspettare fino a tardi, che magari i giornalisti andassero via, che però comunque non sono andati via, io li ho visti uscendo. Purtroppo. Non sapevo di rimanere, è stata una cosa improvvisata. C’erano altre ragazze che lo sapevano e nella borsa avevano il cambio, altre ragazze che sono rimaste, che sono di Roma e che non conoscevo e che ho conosciuto durante quella cena, e di cui non ricordo i nomi, o avranno detto dei nomi falsi”.

Il pm in questa fase ha chiesto maggiori delucidazioni in merito a questo passaggio e la escort ha aggiunto: “Ho dormito lì, in una stanza, in una delle tante stanze, poi al mattino ho fatto colazione insieme a queste altre ragazze e a Berlusconi. Poi lui si è allontanato, forse è arrivato qualcuno con cui doveva parlare, fatti loro. Poi dovevamo aspettare che fuori la situazione si calmasse per poter andare via io con queste altre ragazze. Quando sono uscita questo autista mi ha accompagnato in hotel, dove c’era Tarantini con il suo autista, sono andata su in hotel, ho preso il bagaglio, tutto di corsa, la borsa, dimenticando quelle cose, e poi siamo ripartiti per Bari. Delle ore ho dormito da sola e delle ore invece, alcune ore sono stata con queste ragazze, queste due di Roma, e Berlusconi”.

Terry dice di aver ricevuto regali e denaro in questa circostanza sia dal premier che da Tarantini: “Gianpaolo ha pagato l’aereo, l’hotel e sì, mi ha dato dei soldi, 1000 euro. Per partecipare alla cena. Me li ha dati all’hotel De Russie, prima di andare a palazzo Grazioli. I regali del premier degli anelli, delle collane. Bigiotteria. Ma li regalava a tutte le donne invitate. Quella sera – aggiunge – erano tante, non ricordo il numero esatto, forse quindici. Da Bari c’ero solo io. Erano nel salone, non so se le aveva portate Tarantini, non credo. Secondo me erano già direttamente amiche di Berlusconi e magari già si conoscevano”.

Stando al racconto e alla testimonianza di altre ragazze, pare che al “Papi’a party”, così come lo hanno denominato i giornali, avrebbero partecipato altre starlette e modelle della televisione. Spiccano i nomi, così come riportato da “L’Espresso” di Carolina Marconi, una valletta venezuelana che ha partecipato anche al Grande Fratello e ha poi ottenuto una parte nella fiction Rai “Un posto al sole estate”,che qualche mese fa si è sposata con l’imprenditore Salvatore De Lorenzis, il re delle slot-machine del Salento, e quello di Francesca Garasi, hostess dell’agenzia Ego Model,modella e indossatrice, e quello di Geraldine Semeghini, al tempo responsabile del privè del Billionaire. Il nome della Garasi però ad un certo punto scompare: dopo quella cena, arrivarono sul suo cellulare messaggi anonimi di inviti a non parlare ed eventuali minacce: denunciato il fatto, la stessa non ha aperto più bocca in merito a quell’episodio.

Terry, ha raccontato molto spesso si entra in questo giro per puro caso: “Sono entrata nel giro di escort solo per pagarmi il mutuo della casa. Che cretina che sono stata, pensavo che mi volesse aiutare e invece ero io che servivo a lui. Sono finita nel sistema Tarantini come un pollo”, scrive “L’Espresso”. De Nicolò è una delle pochissime ragazze che non hanno fatto carriera né ottenuto benefici dalla frequentazione con Berlusconi: segno che, sebbene i suoi verbali siano stati resi pubblici solo adesso, forse era giunta voce che stava collaborando con i magistrati già molto tempo prima.

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