ROMA. Resta alta la tensione nella maggioranza, mentre il governo prepara il suo rilancio attraverso i cinque punti programmatici portati avanti dal premier.
Sul fronte dei rapporti con i finiani, il coordinatore Ignazio La Russa ribadisce che chi ha scelto “Futuro e Libertà” non può avere incarichi nel partito neanche a livello locale: “In un partito, il ruolo di coordinatore, ai vari livelli territoriali, è fiduciario ha detto il coordinatore del Pdl in unintervista al Giornale – e se uno aderisce a un’altra formazione la fiducia viene meno. Quindi sceglieremo altri coordinatori nei territori dove i coordinatori attuali sono aderenti ai gruppi finiani”.
“Non esiste in natura un partito con due gruppi parlamentari. Non può reggere a lungo: per il Pdl è un problema gigantesco. dice invece al Mattino Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl – Se si ricompatta la maggioranza del 2008, bene; se salta quella maggioranza la situazione è tutta da rivedere sia sulle elezioni sia sul rapporto con l’Udc”.
I finiani, dal canto loro, avvertono che la ripresa del dialogo è sempre più a rischio: “Ora la palla è in mano a Berlusconi afferma Italo Bocchino – è lui che deve decidere il da farsi. Il punto non è la compatibilità dei singoli parlamentari o meno ma se persiste l’incompatibilitaà di Fini con il Pdl dopo che il presidente della Camera ha cofondato questo partito e ha guidato e scelto tutte le liste dei candidati insieme allo stesso Berlusconi”.
Ironico invece Carmelo Briguglio, uno degli uomini più vicini al presidente della Camera e tra i promotori di ‘Generazione Italia’insieme a Bocchino: “Quello di La Russa è un meraviglioso e inaspettato sostegno all’auspicata logica del ritornoal dialogo”.