AVERSA. Ogni volta che cè in giro unemergenza rifiuti si torna a parlare di malattie tumorali, mentre quando non cè lemergenza tutto rimane nel dimenticatoio.
Nello stesso tempo si parla continuamente di alternative per smaltire i rifiuti che mai vengono prese in considerazione. Quello che più mi lascia perplesso è che le malattie tumoralivengono associate alproblema dei rifiuti senza farne una distinzione. Le malattie tumorali, per una corretta informazione ai cittadini, non sono date dai rifiuti che noi produciamo nelle nostre case, bensì dai rifiuti industriali, rifiuti che compromettono seriamente la salute dei cittadini. Per anni lagro aversano e, in generale,la Campania sono stati usati come sversatoi di rifiuti provenienti dalla lavorazione industriale senza un corretto monitoraggio. Il pericolo maggiore arriva proprio da questo tipo di rifiuti, essi sono sotterrati nelle campagne o giacciono a cielo aperto nei campi. La parola principale dovrebbe essere “bonificare”, cioè “salvare il salvabile”. Lagro aversano ha bisogno di una bonifica intelligente e minuziosa, è lunica speranza che possa far diminuire le morti per tumori. Se non si liberano i terrenida tutto ciò che li sta inquinando continueremo a mangiare, purtroppo, quello che il nostro corpo non dovrebbe ingerire. La stragrande maggioranza dei sindaci è orientata a chiedere a voce alta la bonifica del territorio al commissario della regione Campania e questo non può che farci piacere, dal momento che ci sono già fondi stanziati e mai sono iniziati concretamente gli interventi. Il nodo principale restano i rifiuti industriali, non classificati soltanto sotto forma di scorie o materiali di risulta, che escono fuori dalla lavorazione di materiali o prodotti, ma anche lenorme quantità di emissioni nellatmosfera di gas di scarico delle ciminiere dei comparti industriali altamente nocivi per laria che respiriamo. Dunque il problema dellaumento di malattie tumorali va ricercato nellinquinamento del suolo, dallaria che respiriamo, e di tutto ciò che noi mangiamo quotidianamente. La Campania è vittima ed è stata colpita maggiormente perché ha subito il danno dei rifiuti industriali, causato dalla scelleratezza di soggetti che per un ingrossamento del portafoglio personale hanno causato un danno ambientale enorme, seppellendo la regione di rifiuti tossici con smaltimenti illegali, nell”ambito delle eco-mafie,incuranti del danno che provocavano alla salute. La cosa più opportuna sarebbe liberare la regione da questi rifiuti tossici che continuano ad inquinare, affidandosi ad una imponente bonifica mai effettuata sin ora, andando a scavare ovunque ci sia il sospetto che possano esserci rifiuti industriali. Dopodichè iniziare a lavorare seriamente per una politica di salvaguardia della vita umana, abolendo tutti quei prodotti e materiali che alimentano smaltimenti illeciti. I rifiuti che noi produciamo nella nostra vita quotidiana sono un bene, usati a dovere producono ricchezza, purtroppo in Campania si è usato, e si continua ad usare, la parola rifiuti per propaganda politica e forme speculative. La volontà a salvaguardare la salute dei cittadini seriamente e risolvere il problema è sempre stata pochissima. Partiamo da una bonifica se si vuole in futuro vivere bene e, contemporaneamente, mettiamo la parola fine alle emergenze rifiuti in Campania con tecnologie che siano in grado di risolvere il problema sul serio.